Israele massacra i civili palestinesi: raid violenti in Cisgiordania e ferimenti indiscriminati
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Israele massacra i civili palestinesi: raid violenti in Cisgiordania e ferimenti indiscriminati

Le forze israeliane hanno lanciato una nuova ondata di incursioni violente in diverse aree della Cisgiordania occupata tra la notte e la mattina, secondo fonti locali e l’agenzia di stampa palestinese Wafa.

Israele massacra i civili palestinesi: raid violenti in Cisgiordania e ferimenti indiscriminati
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16 Dicembre 2025 - 12.49


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Le forze israeliane hanno lanciato una nuova ondata di incursioni violente in diverse aree della Cisgiordania occupata tra la notte e la mattina, secondo fonti locali e l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Operazioni militari condotte con modalità aggressive hanno interessato più città e centri abitati, alimentando un clima di paura e repressione diffusa tra la popolazione civile palestinese.

I soldati israeliani hanno fatto irruzione nella città di Tubas e nel centro di Tammun, mentre a Tuqu, a sud-est di Betlemme, hanno preso d’assalto numerose abitazioni. Tra queste anche la casa di un bambino palestinese ucciso in precedenza dalle autorità di occupazione, un atto dal forte valore intimidatorio e simbolico che colpisce una famiglia già segnata dal lutto.

A Gerusalemme Est occupata, nella località di ar-Ram, un giovane palestinese è stato colpito da un proiettile al ginocchio e ferito dalle forze israeliane. L’episodio è avvenuto a poche ore di distanza da un altro intervento armato nella stessa area, durante il quale un uomo era stato raggiunto a una gamba e ricoverato in ospedale, confermando l’uso sistematico della forza letale o potenzialmente tale anche contro persone disarmate.

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Ulteriori raid sono stati segnalati a Jenin, Ramallah e Nablus, in quella che appare come una strategia di pressione militare generalizzata nei territori occupati. Le operazioni, condotte con crescente brutalità, continuano a colpire indiscriminatamente la popolazione civile, aggravando una situazione già segnata da violazioni dei diritti umani e da un’escalation repressiva che non accenna a fermarsi.

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