C’è anche un libro per bambini scritto dall’attrice Julianne Moore nella lista dei testi vietati nelle scuole frequentate dai figli dei dipendenti del Pentagono. A rivelarlo è stata la stessa star di Hollywood su Instagram, esprimendo il suo “grande shock”.
Dopo aver esaminato alcuni volumi ritenuti “potenzialmente legati all’ideologia di genere o alla discriminazione”, il Pentagono ha deciso di sospendere temporaneamente alcuni titoli per ulteriori verifiche, mentre altri sono stati direttamente censurati.
Tra i libri rimossi figura Freckleface Strawberry, una storia ispirata all’infanzia dell’attrice, che racconta le difficoltà di una bambina con le lentiggini nel sentirsi accettata. Illustrato da LeUyen Pham e pubblicato nel 2007, il libro mostra il percorso della protagonista nell’imparare ad accettare la propria unicità e a riconoscere il valore delle differenze.
Negli anni, il testo ha ricevuto numerosi apprezzamenti per il suo approccio leggero e toccante nel trattare il tema dell’accettazione di sé. Dal libro sono stati tratti anche adattamenti teatrali. “È un libro che ho scritto per i miei figli”, ha raccontato l’attrice, con l’intento di trasmettere il messaggio che “tutti noi abbiamo problemi, ma siamo uniti dalla nostra umanità e dalla nostra comunità”.
La vicenda ha colpito Moore in modo particolare, poiché, essendo figlia di un paracadutista veterano del Vietnam, ha trascorso l’infanzia in basi militari e ha frequentato un liceo destinato ai figli dei soldati. “Non potrei essere più orgogliosa di mio padre”, ha sottolineato, aggiungendo che “fa male rendersi conto che ragazzi come me, che crescono con un genitore nelle forze armate e frequentano una scuola del dipartimento della Difesa, non avranno accesso a un libro scritto da qualcuno la cui esperienza di vita è così simile alla loro”.
Non è chiaro il motivo per cui il Dipartimento della Difesa abbia deciso di vietare il libro. “Non posso fare a meno di chiedermi cosa ci sia di così controverso in questo libro illustrato da averne causato il divieto”, ha commentato Moore.
Tra i titoli banditi figura anche No Truth Without Ruth, di Kathleen Krull, dedicato alla vita di Ruth Bader Ginsburg, la seconda donna a entrare nella Corte Suprema. Alcuni dei libri rimossi saranno riesaminati in futuro.
“Non avrei mai pensato che avrei visto una cosa come questa in un Paese dove la libertà di parola ed espressione è un diritto costituzionale”, ha concluso l’attrice.
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