Sondaggi politici: Trump in vantaggio negli stati in bilico, Biden rischia di pagare caro il massacro di Gaza
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Sondaggi politici: Trump in vantaggio negli stati in bilico, Biden rischia di pagare caro il massacro di Gaza

Il leader dem inoltre perde terreno tra alcune componenti chiave della sua coalizione: afroamericani (68% contro il 91% del 2020), ispanici (48% contro 63%) e under 30 (50% contro il 61%).

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4 Aprile 2024 - 01.15


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 Donald Trump continua a guidare in sei su sette stati in bilico, quelli che decideranno le elezioni di novembre: è quanto emerge da un sondaggio del Wall Street Journal, anche se da altre rilevazioni Joe Biden appare in lieve rimonta in vari swing state e nella media di RealClearPolitics la forbice nel voto generale è scesa sotto l’1%.

Entrambi i candidati comunque hanno il loro tallone d’Achille, come confermano le primarie di martedì in cinque stati: il presidente col voto di protesta per Gaza della comunità araba, che in gran parte ha disertato anche il Ramadan alla Casa Bianca; il tycoon con gli elettori di Nikky Haley.

Spinto da un’ampia insoddisfazione per l’andamento dell’economia e dai dubbi sulle capacità di Joe Biden, Trump – secondo un sondaggio del Wsj – ha un margine da 1 a 6 punti in Pennsylvania (+3%), Michigan (+3%), Arizona (+5%), Georgia (+1%), Nevada (+4%), North Carolina (+6%), con o senza candidati indipendenti o di partiti terzi. Biden è in vantaggio di 3 punti solo in Wisconsin in una corsa con più candidati, mentre in un duello con Trump è testa a testa. Il leader dem inoltre perde terreno tra alcune componenti chiave della sua coalizione: afroamericani (68% contro il 91% del 2020), ispanici (48% contro 63%) e under 30 (50% contro il 61%).

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The Donald stravince su economia, immigrazione e idoneità psico-fisica, il suo avversario sull’aborto. Una variabile imprevedibile è che circa un quarto degli elettori sono indecisi (10%) oppure per un candidato indipendente o di un partito terzo (15%).

Biden, che ha già un netto vantaggio nella raccolta fondi, può contare su altri due fattori: il miglioramento tra gli elettori della percezione dell’economia, soprattutto se da giugno la Fed comincerà a tagliare i tassi, e i guai giudiziari del rivale, che potrebbero alienargli i voti di moderati e indipendenti. Voti che il tycoon non riesce a strappare a Nikky Haley: la sua ex rivale nelle primarie di martedì ha ottenuto dal 10% al 15% anche se si è ritirata.

In Wisconsin, dove la partita si deciderà sul filo di lana, il tycoon ha perso 76 mila voti: inutile il suo tentativo di mobilitare l’elettorato evocando in un comizio il «bagno di sangue al confine» con la politica migratoria del presidente. Biden dal canto suo continua a scontare la protesta della comunità arabo-musulmana, che ha votato l’opzione `uninstructed´ o `uncommitted´ – dove era presente – in una percentuale tra l’8% e il 14%. Per entrambi si tratta di voti decisivi, che potrebbero fare la differenza.

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