L'Egitto promette di sostenere la causa palestinese fino al riconoscimento di uno stato indipendente
Top

L'Egitto promette di sostenere la causa palestinese fino al riconoscimento di uno stato indipendente

Lo ha ribadito il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi in un discorso in occasione della quinta edizione della manifestazione `Abili con differenze´ dedicata alla disabilità.

L'Egitto promette di sostenere la causa palestinese fino al riconoscimento di uno stato indipendente
Preroll

globalist Modifica articolo

28 Febbraio 2024 - 15.01


ATF

«Continueremo a sostenere la causa palestinese fino al riconoscimento di uno stato palestinese indipendente ai confini fissati il 4 giugno 1967». 

Lo ha ribadito il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi in un discorso in occasione della quinta edizione della manifestazione `Abili con differenze´ dedicata alla disabilità.

«Speriamo che il valico di Rafah sia sempre una via per fornire aiuti alla Striscia di Gaza», ha aggiunto

Egitto chiede a Londra di fare pressione su Israele

In un colloquio telefonico con il segretario di Stato britannico per il Medio Oriente e il Nord Africa, Tariq Ahmed, il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha concordato di proseguire le consultazioni per ridurre le conseguenze della crisi a Gaza e garantire il passaggio degli aiuti alla popolazione.

Il ministro Shoukry – riporta il suo portavoce Ahmed Abu Zeid – ha sottolineato al ministro britannico la «responsabilità giuridica, umanitaria e morale della comunità internazionale nel porre fine a questa crisi umanitaria e porre fine una volta per tutte alle violazioni e agli attacchi israeliani contro la Striscia di Gaza, in conformità con le disposizioni del diritto internazionale, come così come le disposizioni delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e dell’Assemblea Generale relative alla situazione a Gaza, e le misure temporanee imposte dalla Corte Internazionale di Giustizia».

«La sofferenza della popolazione aumenta di giorno in giorno – ha aggiunto Shoukry – ed è necessario che la comunità internazionale faccia pressione su Israele affinché rimuova gli ostacoli alla sua sopravvivenza». «La fame, gli attacchi e i maltrattamenti – ha detto – «superano tutti i limiti del concetto di umanità e solleva molte domande sulla credibilità della comunità internazionale e sui meccanismi di funzionamento del sistema internazionale».

Il ministro Shoukry e il segretario di Stato britannico hanno poi scambiato «valutazioni e visioni sugli sforzi per raggiungere un nuovo accordo volto a calmare la situazione a Gaza», «la necessità di continuare ad intensificare gli sforzi per attuare la tregua il più rapidamente possibile e per lo scambio tra ostaggi e prigionieri, al fine di raggiungere un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza» ed «evitare qualunque operazione militare di terra nella città palestinese di Rafah», che avrebbe «catastrofiche ripercussioni umanitarie» e «in termini di sicurezza per la stabilità della regione». 

Native

Articoli correlati