Con un breve commento sul suo sito we, lo scrittore Boris Akunin reagisce alla notizia che il Comitato investigativo della Russia ha aperto un procedimento penale contro di lui, sospettato di “giustificare il terrorismo” e di diffondere “falsi” sull’esercito russo. Boris Akunin ha lasciato la Russia nel 2014, dopo l’annessione della Crimea, e da allora si è ripetutamente espresso contro l’aggressione russa contro l’Ucraina. Titolo del suo breve commento: “Sono stato dichiarato un terrorista estremista”.
“La notte è sempre più buia in Russia, ma dopo ogni notte viene l’alba”. Questo il senso del messaggio dello scrittore, che parte dalla messa al bando dei suoi libri. Scrive Akunin:
“Un evento apparentemente minore, la messa al bando dei libri, con la dichiarazione di qualche scrittore come terrorista, è in realtà una pietra miliare, un passaggio importante. I libri non sono stati vietati in Russia dai tempi dell’Unione Sovietica, gli scrittori non sono stati accusati di terrorismo dai tempi del Grande Terrore. Quello che viviamo non è un brutto sogno, sta succedendo alla Russia di oggi, nella realtà. Ecco, se siete andati via, ma per voi è molto difficile vivere in terra straniera e state pensando di tornare, ebbene, non tornate….La notte diventerà sempre più nera in Russia. Ma poi verrà l’alba”.
