Un accordo sul rilascio di alcuni dei 239 ostaggi nelle mani di Hamas «potrebbe esserci». Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, in un’intervista a Nbc News, sottolineando poi: «Penso che meno dico a riguardo, più aumenterò le possibilità che si materializzi». E poi ha ribadito che «la pressione militare è l’unica cosa che potrebbe creare un accordo e se un accordo è possibile, beh, ne parleremo quando sarà lì. Lo annunceremo se è realizzabile».
Per quanto riguarda il fatto che Israele sappia dove sono attualmente detenuti gli ostaggi, il premier dice: «Sappiamo molto, ma non andrò oltre».
Israele, ha quindi assicurato Netanyahu, «sta facendo tutto il possibile tutto il possibile 24 ore su 24” per arrivare al rilascio degli ostaggi, «questo è uno dei due obiettivi della guerra, uno è distruggere Hamas, il secondo è far tornare a casa gli ostaggi». E alla domanda su cosa pensi delle migliaia di israeliani arrabbiati scesi in piazza per chiedere il rilascio dei connazionali detenuti da Hamas, il premier ha risposto: «E’ comprensibile, sono angosciati, è come se fossero sotto tortura».
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