Parole fin troppo ovvie ma che nel silenzio internazionale suonano come coraggiose.
In una rara condanna di Israele, le Nazioni Unite hanno denunciato l’eccessivo uso della forza da parte del paese nella sua più grande operazione militare degli ultimi due decenni contro un campo profughi in Cisgiordania.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, chiaramente irritato per l’impatto dell’attacco israeliano al campo profughi di Jenin, ha ricordato che l’operazione militare ha lasciato più di 100 civili feriti, costretto alla fuga migliaia di persone, danneggiato scuole e ospedali e interrotto le reti idriche ed elettriche.
Guterres ha anche criticato Israele per aver impedito ai feriti di ricevere cure mediche e agli operatori umanitari di raggiungere i bisognosi.
“Condanno fermamente tutti gli atti di violenza contro i civili, compresi gli atti di terrore”, ha detto il leader dell’Onu
Alla domanda se questa condanna si riferisse anche a Israele, Guterres ha risposto: “Si applica a tutti gli usi eccessivi della forza, e ovviamente in questa situazione, c’era un uso eccessivo della forza da parte delle forze israeliane”.
Il capo delle Nazioni Unite ha quindi invitato Israele “a rispettare i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale”, esercitando moderazione e usando solo la forza proporzionale.
“L’uso di attacchi aerei è incoerente con la condotta delle operazioni delle forze dell’ordine”, ha affermato, ricordando a Israele che “in quanto potenza occupante, ha la responsabilità di garantire che la popolazione civile sia protetta da ogni atto di violenza”.