Pride, oltre un milione a Madrid per dire che sui diritti non si torna dietro
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Pride, oltre un milione a Madrid per dire che sui diritti non si torna dietro

Più di un milione di persone provenienti da tutta la Spagna, con una presenza significativa anche di stranieri, hanno invaso il centro di Madrid per inviare un messaggio chiaro: nessun passo indietro, nessuna voglia di tornare a nascondersi.

Pride, oltre un milione a Madrid per dire che sui diritti non si torna dietro
Pride a Madrid
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2 Luglio 2023 - 09.56


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Più di un milione di persone provenienti da tutta la Spagna, con una presenza significativa anche di stranieri, hanno invaso il centro di Madrid per inviare un messaggio chiaro: nessun passo indietro, nessuna voglia di tornare a nascondersi.

Lo striscione d’apertura di questo Gay Pride edizione 2023 recitava: “Per i nostri diritti, per le nostre vite, per l’orgoglio”.

Questo evento tradizionale, una combinazione di festa e parata, colorato, gioioso e ricco di musica e danza, ha assunto un tono molto più politico. A tre settimane dalle elezioni in Spagna, la questione della tutela dei diritti della comunità Lgbti+ è al centro di un forte scontro tra i partiti.

Questa parata, trasmessa integralmente in diretta dalla televisione pubblica, ha immediatamente assunto il carattere di una manifestazione politica apertamente contraria all’eventuale ascesa di Vox al governo.

Presenti lungo la parata tanti esponenti del governo, dalla Ministra per l’uguaglianza Irene Montero a tanti esponenti del Psoe, insieme alla vicepresidente del governo Yolanda Diaz, leader di Sumar.

Presente anche una piccola delegazione del Pp. «Siamo qui – spiega un loro dirigente – per assicurare che nessuno intende in futuro cancellare i diritti già acquisiti».

Immediata la replica di Diaz: «L’unico contribuito del Pp a questo Pride è aver aperto agli ultras di Vox le sue amministrazioni locali».

E in effetti, tutti quelli che sono scesi in piazza oggi temono, come ha sintetizzato l’ex premier, il socialista Josè Luis Zapataro, che un governo delle destre «tra venti giorni possa far fare alla Spagna, sul fronte dei diritti civili, un passo indietro di venti anni».

Pr E i primi segnali confermano sembrano confermare queste preoccupazioni: in diversi comuni, passati in mano a giunte di Vox, sono state ammainate, tra le proteste, alcune bandiere arcobaleno, simboli della comunità Lgbti+. E lo stesso leader del partito di ultra destra Santiago Abascal conferma la sua netta distanza da questa piazza:

««Gli omosessuali che votano per Vox – ha detto appena ieri – si sentono rappresentati dalla bandiera spagnola, non da quella di una lobby».

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