Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha affermato di aver convinto il presidente russo Vladimir Putin a non “spazzare via”, ossia uccidere brutalmente, il capo mercenario Yevgeny Prigozhin, in risposta a quello che il Cremlino ha definito un ammutinamento che ha spinto la Russia verso la guerra civile.
Putin inizialmente aveva promesso di reprimere l’ammutinamento in maniera forte, paragonandolo ai disordini in tempo di guerra che hanno inaugurato la rivoluzione del 1917 e poi una guerra civile, ma ore dopo è stato concluso un accordo per consentire a Prigozhin e ad alcuni dei suoi combattenti di andare in Bielorussia in esilio o giù di lì.
Prigozhin è volato in Bielorussia dalla Russia martedì. Descrivendo la sua conversazione di sabato con Putin, Lukashenko ha usato la frase gergale criminale russa per uccidere qualcuno, equivalente alla frase “spazzare via”. “Ho anche capito: era stata presa una decisione brutale (ed era il sottofondo del discorso di Putin) di spazzare via gli ammutinati”, ha detto martedì Lukashenko a una riunione dei suoi ufficiali dell’esercito e giornalisti, secondo i media statali bielorussi.
“Ho suggerito a Putin di non avere fretta. “Dai”, dissi, “parliamo con Prigozhin, con i suoi comandanti”. Al che mi disse: “Ascolta, Sasha, è inutile. Non risponde nemmeno al telefono, non vuole parlare con nessuno”.
