La polemica sulle connessioni tra oligarchi di origine russa e la politica britannica, in particolare con il Partito Conservatore al governo, sta guadagnando nuovamente rilevanza nel Regno Unito. Questo è dovuto alla notizia proveniente da Kiev riguardante le sanzioni imposte dall’Ucraina ad Aleksandr Lebedev, un miliardario e ex ufficiale del Kgb che si è stabilito a Londra negli anni scorsi.
Lebedev è noto per aver salvato il giornale d’opposizione moscovita Novaia Gazeta, su cui scriveva Anna Politkovskaya, ma non ha mai rotto completamente i legami con il presidente russo e suo ex collega, Vladimir Putin.
Le sanzioni ucraine contro Lebedev risalgono effettivamente a ottobre, ma la notizia è trapelata solo ieri grazie alla pubblicazione di un decreto firmato dal presidente Volodymyr Zelensky. Nel decreto si contesta a Lebedev di aver contribuito a “minare la sovranità” dell’Ucraina in Crimea investendo in strutture turistiche nella penisola annessa da Mosca nel 2014.
Il Guardian ha ripreso oggi la vicenda, evidenziando che l’oligarca preso di mira è il padre di Lord Evgeny Lebedev, cittadino britannico da diversi anni e proprietario di un piccolo impero editoriale nel Regno Unito.
Lord Lebedev è noto per il suo sostegno ai Tory, per le feste vip e per le sue relazioni con numerose figure dell’establishment e del jet set britannico, ma soprattutto per la sua stretta amicizia con l’ex primo ministro Boris Johnson. Il giornale progressista coglie l’occasione per mettere in discussione la controversa nomina di Lord Lebedev come membro della Camera dei Lord durante il mandato di Johnson a Downing Street.
Nonostante Johnson sia stato elogiato da Zelensky come il “migliore amico” dell’Ucraina tra i leader occidentali durante il conflitto in corso, da tempo è oggetto di critiche per le sue relazioni con persone come il figlio dell’oligarca ora sanzionato da Kiev.
