I prestiti di Pechino stanno spingendo i paesi poveri sull'orlo del collasso
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I prestiti di Pechino stanno spingendo i paesi poveri sull'orlo del collasso

Gli esperti prevedono che, a meno che la Cina non cominci ad ammorbidire rapidamente la sua posizione di non accettare grosse perdite sui prestiti, potrebbe verificarsi un'ondata di altri default e sconvolgimenti politici.

I prestiti di Pechino stanno spingendo i paesi poveri sull'orlo del collasso
Xi Jinping
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18 Maggio 2023 - 17.01


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Pechino con una pano aiuta ma con due mani prende: una decina di Paesi poveri sta affrontando l’instabilità economica e persino il collasso a causa di un fattore comune: la lotta per ripagare centinaia di miliardi di dollari di prestiti esteri, molti dei quali provenienti dal più grande e inesorabile prestatore governativo del mondo, la Cina. 

Lo rivela un report di Associated Press su una dozzina di Paesi maggiormente indebitati con la Cina, tra cui Pakistan, Kenya, Zambia e Laos. 

Secondo le informazioni raccolte da Ap, i debiti contratti con Pechino stanno consumando una quantità sempre maggiore di entrate fiscali necessarie per tenere aperte le scuole, fornire elettricità e pagare cibo e carburante. E sta prosciugando le riserve di valuta estera da cui queste economie dipendono per pagare gli interessi sui prestiti e per evitare il collasso, lasciando ad alcune di esse pochi mesi prima che il denaro finisca.

Dietro tutto ciò c’è la riluttanza della Cina a condonare il debito e la estrema segretezza di Pechino su quanto denaro ha effettivamente prestato e a quali condizioni, che ha impedito ad altri importanti finanziatori di intervenire per aiutare. A ciò si aggiunge la scoperta che ai mutuatari è stato richiesto di depositare denaro in conti vincolati nascosti che spingono la Cina in testa alla fila dei creditori da pagare. 

Leggi anche:  Il cancelliere tedesco Scholz in Cina: "Pechino promuova la concorrenza leale"

Due di questi Paesi debitori, lo Zambia e lo Sri Lanka, sono già andati in default, non riuscendo a pagare nemmeno gli interessi sui prestiti per il finanziamento di porti, miniere e centrali elettriche. Gli esperti prevedono che, a meno che la Cina non cominci ad ammorbidire rapidamente la sua posizione di non accettare grosse perdite sui prestiti, potrebbe verificarsi un’ondata di altri default e sconvolgimenti politici.

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