I meccanismi di repressione carceraria nei regimi dittatoriali sono insieme semplici e sottilmente crudeli. Tendono intanto alla mortificazione. E’ quanto accade in Russia con Alexei Navalny. L’oppositore di Putin ha fatto sapere che è stato nuovamente messo in una cella di punizione, e in compagnia di un altro recluso che in precedenza Navalny aveva descritto come una persona “che ha grandi problemi con l’igiene e la salute”.
Sembra poco, ma pensate di dover condividere una cella di pochi metri, e in una condizione estrema.
“Con uno stupido pretesto – ha fatto sapere Navalny con Twitter- sono stato portato fuori dalla cella per dieci minuti, quando sono tornato me lo sono ritrovato in cella”. Secondo il dissidente politico, al prigioniero per due mesi non sono state date “forniture igieniche di base”, compresi dentifricio e carta igienica. E il suo compagno di cella poco prima di essere rinchiuso al centro di detenzione, era stato ricoverato per alcune patologie respiratorie in una unità sanitaria.
“Usano questa persona come un batuffolo di cotone, con batteri da trasmettere a me”, ha denunciato Navalny.
Il nuovo compagno di cella di Navalny è stato mandato al centro di detenzione per aver fumato nel posto sbagliato: “Ancora una volta, una coincidenza incredibile. “Per due mesi ha fumato nello stesso posto e nessuno ci ha fatto caso, non appena è stato necessario rendermi le cose ancora più soffocanti e insopportabili, gli sono stati dati 15 giorni”. Il 24 marzo, Alexey Navalny era stato inviato per la 12esima volta in punizione con l’accusa di essersi “travisato”. L’ultima volta che Navalny era stato mandato in punizione era la fine di gennaio.
