Lula ripristina le multe ambientali annullate da Bolsonaro
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Lula ripristina le multe ambientali annullate da Bolsonaro

Il governo del presidente Luiz Inacio Lula da Silva ha riconvalidato migliaia di multe ambientali, per un valore totale di circa 29 miliardi di reais (circa 5,577 miliardi di dollari annullate durante l'amministrazione dell'estrema destra di Jair Bolsona

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22 Marzo 2023 - 21.57


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Prima al potere un nemico della scienza e del pianeta. Adesso si tenta di rimettere le cose in ordine.

Il governo del presidente Luiz Inacio Lula da Silva ha riconvalidato migliaia di multe ambientali, per un valore totale di circa 29 miliardi di reais (circa 5,577 miliardi di dollari), che erano state annullate durante l’amministrazione dell’estrema destra di Jair Bolsonaro. 

Le multe hanno riacquistato validità con due sentenze pubblicate ieri da Jorge Messias, capo della Procura generale dell’Unione (AGU, la società di consulenza legale della presidenza), che autorizzano l’Istituto brasiliano per l’ambiente (Ibama) a riscuotere le sanzioni. Messias ha lasciato senza effetti legali una decisione della direzione dell’Ibama nel governo Bolsonaro (2019-2022) che annullava le sanzioni pecuniarie nei casi in cui i multati erano stati notificati per decreto e non personalmente. 

Per le autorità ambientali dell’amministrazione di Bolsonaro, caratterizzato da una retorica antiambientale e dalla difesa dello sfruttamento dell’Amazzonia e dell’allentamento di attività come l’estrazione mineraria, coloro che sono stati multati per decreto e non hanno pagato possono attendere la scadenza della sanzione prima di essere esonerati dalla pena. 

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Al momento dell’annuncio di questa intesa, la stessa Procura Generale aveva avvertito che avrebbe annullato circa 183.000 multe ambientali, circa l’84% di quelle imposte dall’Ibama. 

Per la Procura Generale del governo Lula, invece, dopo che una multa è stata notificata, il periodo in cui può scadere è sospeso, per cui tutte le sanzioni che avrebbero dovuto essere annullate sono ancora in vigore. La Procura ha citato una legge del 2008 che consente esplicitamente di notificare per decreto le multe per reati ambientali. Nelle sue sentenze, Messias ha sostenuto che «le violazioni ambientali non possono essere compensate finanziariamente».

 «In un momento in cui l’umanità è minacciata dalla crescente emergenza climatica, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite non può venir meno al suo ruolo di fornire certezza giuridica a uno degli assi centrali della protezione ambientale: la responsabilità di coloro che attaccano l’ambiente e mettono a rischio il futuro del pianeta», aggiunge il documento. 

Gran parte delle multe riconfermate sono state inflitte ad agricoltori, allevatori e compagnie di disboscamento o minerarie che hanno distrutto aree protette, soprattutto in Amazzonia. Sia in campagna elettorale che da quando è entrato in carica, Lula ha espresso il suo impegno a preservare l’Amazzonia e a combattere la crisi climatica. 

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