Iran e Arabia Saudita tornano a parlarsi, dopo sette lunghi anni di gelo diplomatico. Con un accordo raggiunto a Pechino, i due Stati hanno annunciato la riapertura delle rispettive ambasciate entro due mesi.
“La Repubblica islamica dell’Iran e il Regno dell’Arabia Saudita hanno concordato di riprendere le loro relazioni diplomatiche e riaprire le loro ambasciate e missioni entro un massimo di due mesi”, recita la dichiarazione congiunta firmata oggi nella capitale cinese dal segretario del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale iraniana, Ali Shamkhani, dal suo omologo saudita, Mosaed bin Mohammed Al-Aiban, e dall’alto diplomatico cinese Wang Yi, direttore della Commissione centrale esteri del Partito comunista cinese.
Nella nota si precisa che spetterà ora ai ministri degli Esteri dei due Paesi incontrarsi per dare seguito all’intesa e preparare lo scambio degli ambasciatori. Shamkhani aveva raggiunto Pechino il 6 marzo scorso per l’ultimo round negoziale con Riad, dopo quelli ospitati in Iraq e in Oman negli scorsi anni per riavviare i rapporti con Riad dopo la rottura avvenuta nel 2016. Rottura nata dalle violente proteste iraniane, con l’assalto all’ambasciata saudita a Teheran da parte dei manifestanti scesi in piazza per condannare l’esecuzione da parte di Riad del leader religioso sciita Sheikh Nimr Baqir al-Nimr.
Shamkhani ha definito i negoziati tenuti a Pechino “franchi, trasparenti, completi”, quindi ha sottolineato: “Chiarire le incomprensioni e guardare al futuro delle relazioni Teheran-Riad porterà sicuramente allo sviluppo della stabilità e della sicurezza regionale e all’aumento della cooperazione tra i Paesi del Golfo Persico e del mondo islamico per affrontare le attuali sfide”.ara
