Ucraina, la preoccupazione di Zuppi: "Si rischia Armageddon nucleare"
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Ucraina, la preoccupazione di Zuppi: "Si rischia Armageddon nucleare"

Il vertice dei vescovi: "Non c'è pace senza politica. Solo la politica trova ciò che unisce e rende più umani". E richiama tutti a essere "non neutrali, ma schierati per la pace"

Ucraina, la preoccupazione di Zuppi: "Si rischia Armageddon nucleare"
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21 Febbraio 2023 - 12.56


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“Non c’è pace senza politica”. Lo ha detto il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei che riflettendo sulla guerra in Ucraina ad un anno dal conflitto, ha messo in guardia sul rischio di un “Armageddon nucleare”.

“Solo la politica – ha detto nel suo intervento all’inaugurazione dell’Anno accademico a Roma Tre – crea un quadro comune, allontana ciò che divide e trova ciò che unisce, rende più umani. E la politica sa e può usare la diplomazia e anche i tanti modi per preparare il terreno, creare l’ambiente favorevole, maturare le convergenze che permettono la pace“.

Per questo, ha detto, “mi ha colpito con preoccupazione come al Parlamento Europeo una Risoluzione che sollecitava l’apertura di un negoziato sia stata rigettata da 470 voti su 630. Mi è sembrato come un segnale della rinuncia della politica e la negazione di una pace che non sia solo la vittoria di una parte. Attenzione – ha chiarito – dire questo non significa ovviamente misconoscere il diritto, omologare le responsabilità, negarle. Affatto. Sono due piani diversi e il dialogo richiede sempre la giustizia e la chiarezza perché funzioni, perché raggiunga il risultato. Ma, appunto, anche la giustizia richiede il dialogo”.

“La questione della pace – ha sottolineato – si pone in termini più allarmanti e con conseguenze globali, fino al rischio, mai così vicino dalla crisi di Cuba di 60 anni fa, di un Armageddon nucleare, possibile frutto degli automatismi delle reazioni incrociate”.

“Oggi il ripudio della guerra e della violenza, e l’esercizio di una cultura della pace – ha denunciato il vertice della Cei – sembrano essersi sbiaditi, come il ricordo tragico della Seconda guerra mondiale e della Shoah che ne rappresenta la massima ignominia e crudeltà”.

E richiama a essere “non neutrali, ma schierati per la pace! Abbiamo bisogno di profeti e di politici di pace, capaci di tradurre l’aspirazione in architettura e prassi di pace”.

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