No poi sì poi forse, Varsavia contro Berlino: "Se non acconsente all'invio dei tanks si troverà isolata"
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No poi sì poi forse, Varsavia contro Berlino: "Se non acconsente all'invio dei tanks si troverà isolata"

La Germania si ritroverà isolata a livello internazionale se non acconsentirà a fornire i tank Leopard 2 all'Ucraina. A dichiararlo è stato il viceministro degli Esteri polacco, Arkadiusz Mularczyk.

No poi sì poi forse, Varsavia contro Berlino: "Se non acconsente all'invio dei tanks si troverà isolata"
Arkadiusz Mularczyk
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23 Gennaio 2023 - 13.33


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Commentando le parole di Annalena Baerbock, capo della diplomazia di Berlino, che ieri ha annunciato il via libera di massima della Germania alla fornitura di tank da parte di Paesi terzi, Mularczyk ha attribuito la sua dichiarazione alle pressioni esercitate sulla Germania da altri Paesi occidentali.

Bisogna capire che la Germania, non acconsentendo ad inviare tank in Ucraina, si trova isolata a livello internazionale. Se continueranno a restare fedeli a questa posizione, si troveranno in una posizione di estrema debolezza”, ha aggiunto parlando alla ‘Polskie Radio’. Per Mularczyk “si sta giocando un grande gioco, che non riguarda solo la vittoria in Ucraina, ma anche l’influenza americana in Europa. Tedeschi e francesi lo capiscono bene”.

La Polonia chiederà al governo tedesco il permesso di fornire carri armati Leopard all’Ucraina, ha annunciato il premier polacco, Mateusz Morawiecki, che ha parlato di iniziative del Paese per formare una coalizione che rifornisca l’Ucraina di tank, iniziative che – ha detto – stanno avendo effetto. Anche se la Germania non fa parte di questa coalizione, ha aggiunto, la Polonia può fornire i carri armati nel quadro di una coalizione più piccola.

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In qualità di Paese produttore dei tank, la Germania deve dare la sua approvazione per l’esportazione verso Paesi terzi. Il ministro degli Esteri di Berlino, Annalena Baerbock, ha chiarito che la Germania non intende bloccare le consegne da parte di altri stati. Finora, però, non è stata avanzata alcuna richiesta ufficiale, aveva spiegato ieri.

E oggi il portavoce dell’esecutivo, Steffen Hebestreit, ha spiegato che il governo tedesco non ha al momento ricevuto alcuna richiesta di autorizzazione per le forniture di Leopard 2 all’Ucraina. “Ci sono procedure per questo”, ha affermato, assicurando che richieste di quel tipo verrebbero esaminate con rapidità e con attenzione.

Berlino non conferma le notizie dei media su presunte reazioni negative degli Stati Uniti verso la Germania per la sua esitazione sulle consegne di armi all’Ucraina. Hebestreit ha dichiarato oggi di non poter confermare la presunta arrabbiatura del governo degli Stati Uniti né nei contenuti né nei toni che sono stati descritti. I colloqui con gli Stati Uniti, ha aggiunto, sono stati continui e costruttivi. In quella sede avviene un chiaro scambio di posizioni. Il cancelliere Olaf Scholz – ha concluso, secondo quanto riporta la Bild – continua a sostenere uno stretto coordinamento con Washington.

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 Fornire all’Ucraina decine di carri armati occidentali contro le migliaia che ha la Russia non risolve il problema, ma motiva l’esercito. Lo ha detto Volodymyr Zelensky in un’intervista al canale televisivo tedesco Ard. “Dal momento che l’esercito russo, che ha mille carri armati, è contro di noi – ha spiegato – nessun Paese risolve il problema decidendo di dare 10 carri armati, 20, 50. Fanno una cosa molto importante: motivano i nostri soldati a combattere per i propri valori. Perché dimostrano che il mondo intero è con noi”.

Nel dibattito sulla fornitura di tank all’Ucraina interviene oggi anche il viceministro degli Esteri del governo di Kiev, Andriy Melnyk, per ricordare che la richiesta di tank era stata formalmente avanzata già il 3 marzo scorso: Melnyk è l’ex ambasciatore ucraino in Germania e più volte durante il suo mandato di diplomatico accreditato a Berlino aveva criticato la Germania per le posizioni sul conflitto.

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