Serbia: manifestazione contro la repressione del regime di Putin
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Serbia: manifestazione contro la repressione del regime di Putin

A organizzare il raduno sulla Piazza della Repubblica è stata la Società democratica russa, una organizzazione di opposizione creata dalla diaspora russa cresciuta notevolmente in Serbia dopo l'inizio del conflitto armato in Ucraina.

Serbia: manifestazione contro la repressione del regime di Putin
Manifestazioni anti-Putin a Belgrado
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21 Gennaio 2023 - 22.43


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In Serbia i sentimenti filo-russi sono forti. Ma l’opposizione a Putin c’è e si sente. Una manifestazione di protesta contro la repressione del regime di Vladimir Putin e in appoggio ai detenuti politici in Russia si è svolta oggi nel centro di Belgrado. A organizzare il raduno sulla Piazza della Repubblica è stata la Società democratica russa, una organizzazione di opposizione creata dalla diaspora russa cresciuta notevolmente in Serbia dopo l’inizio del conflitto armato in Ucraina. Una attivista, insegnante di russo a Mosca, ha detto che la protesta è stata indetta in occasione dell’anniversario dell’arresto di Aleksey Navalny, leader dell’opposizione al presidente Putin.

Lo hanno arrestato per un reato inventato, ed è in prigione da 730 giorni in condizioni disumane – ha detto l’attivista, che ha rivelato solo il suo nome, Yelena, ma non non ha voluto’ aggiungere il cognome. Navalny è un uomo coraggioso che lotta contro la dittatura – ha aggiunto l’attivista, ringraziando la Serbia per la libertà di parola e per la libertà di protestare pacificamente. `La Russia sara´ libera’, `Contro le persecuzioni politiche’

`Pace all’Ucraina, libertà alla Russia´ – alcune delle scritte su cartelli e striscioni. Il raduno si è svolto pacificamente e non si sono registrati eccessi o incidenti.

In Serbia, principale alleato della Russia nei Balcani, Vladimir Putin gode di grande popolarità e ammirazione, e in occasione di una sua ultima visita alcuni anni fa fu acclamato a Belgrado da decine di migliaia di persone alla stregua di una rockstar.

Dopo l’avvio dell’operazione militare di Mosca in Ucraina, decine di migliaia di russi – non tutti oppositori del Cremlino – si sono trasferiti in Serbia, sopratutto a Belgrado, per poter proseguire la loro attività lavorativa senza i problemi finanziari e logistici creati in Russia dalle sanzioni internazionali. Si tratta in larga parte di russi facoltosi – imprenditori, professionisti, specialisti in IT – che con la loro disponibilità di denaro hanno fatto lievitare di molto i prezzi di affitti e immobili. Si trovano a loro agio con lingua, religione e cultura, e in tanti hanno creato proprie società. La Serbia, unico paese in Europa insieme alla Bielorussia, non ha aderito alle sanzioni contro Mosca e ha mantenuto collegamenti aerei diretti con Mosca e San Pietroburgo. 

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