Armi Usa all'Ucraina per la riconquista della Crimea
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Armi Usa all'Ucraina per la riconquista della Crimea

L'amministrazione Biden sta iniziando ad ammettere che Kiev potrebbe aver bisogno di potenza bellica per colpire la Crimea, la penisola ucraina annessa dalla Russia nel 2014.

Armi Usa all'Ucraina per la riconquista della Crimea
Missili Himars
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Umberto De Giovannangeli Modifica articolo

19 Gennaio 2023 - 12.58


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Obiettivo: “riconquista della Crimea”. E per farlo c’è bisogno di un ulteriore allargamento, qualitativo prima che quantitativo, degli aiuti militari di Washington a Kiev.

Riconquista della Crimea

L’amministrazione Biden sta iniziando ad ammettere che Kiev potrebbe aver bisogno di potenza bellica per colpire la Crimea, la penisola ucraina annessa dalla Russia nel 2014. Lo scrive il New York Times. Per anni gli Stati Uniti hanno insistito sul fatto che la Crimea fosse ancora parte dell’Ucraina. Eppure la Casa Bianca aveva mantenuto una linea ferma dall’invasione russa dell’Ucraina, rifiutandosi di fornire a Kiev le armi di cui ha bisogno per riconquistare la penisola, che Mosca ha utilizzato come base per lanciare attacchi devastanti. Ora quella linea sta iniziando ad ammorbidirsi, secondo il quotidiano, anche se il commander in chief non sembra ancora pronto a fornire all’Ucraina i sistemi missilistici a lungo raggio di cui Kiev avrebbe bisogno per attaccare le installazioni russe in Crimea.

Nuovi aiuti militari per l’Ucraina dagli Stati Uniti. Il nuovo mega pacchetto avrà un valore complessivo di circa 2,5 miliardi di dollari: lo riporta la Cnn, che cita due fonti bene informate. Si tratta di uno dei pacchetti più consistenti annunciati da Washington dall’inizio della guerra lo scorso febbraio. Il pacchetto, che non è ancora stato finalizzato, includerà per la prima volta i veicoli da combattimento Stryker.

La Casa Bianca, concordano analisti militari e fonti diplomatiche occidentali, sta iniziando a pensare che se la Russia capisce che il suo controllo sulla Crimea è a rischio, questo potrebbe rafforzare la posizione di Kiev in futuri negoziati. “Senza la Crimea crolla tutto”, ha spiegato al NYT Evelyn Farkas, che si occupava del dossier Ucraina durante la presidenza Obama.  Tuttavia ciò non significa – sottolinea ancora il New York Times – che l’amministrazione Biden crede che l’Ucraina possa riconquistare militarmente la Crimea, cosa di cui è invece convinto Zelensky, come ha ribadito nel suo intervento a Davos.

La prima volta

Per la prima volta si sono incontrati i capi degli eserciti di Ucraina e Stati Uniti, mentre negli Usa i soldati ucraini hanno iniziato l’addestramento per il sistema di difesa aerea Patriot.

Ne scrive Chiara Rossi per Start Magazine: “Martedì il generale Mark Milley, Capo di Stato Maggiore delle forze armate americane, si è recato in un sito vicino al confine tra Ucraina e Polonia e ha parlato faccia a faccia con il suo omologo ucraino per la prima volta. Il ritrovo sottolinea i crescenti legami tra i due eserciti e arriva in un momento critico nella guerra di quasi 11 mesi della Russia contro l’Ucraina, commenta Associated Press. 

Non solo, l’incontro sopraggiunge anche mentre la comunità internazionale aumenta l’assistenza militare all’Ucraina. Proprio il Pentagono sta inviando all’Ucraina armi americane immagazzinate in Israele, rivela il New York Times. Le autorità israeliane, ha osservato il Times, si erano inizialmente mostrate scettiche all’iniziativa temendo di danneggiare i rapporti con la Russia. Finora Israele non ha fornito aiuti militari all’Ucraina.

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Tutti i dettagli.

L’incontro tra i massimi vertici militari di Stati uniti e Ucraina

È durato un paio d’ore l’incontro tra il generale americano Milley e il generale Valerii Zaluzhnyi, in una località sconosciuta nel sud-est della Polonia, riporta Ap. I due leader hanno parlato spesso delle esigenze militari dell’Ucraina e dello stato della guerra nell’ultimo anno, ma non si erano mai incontrati faccia a faccia.

Inoltre, l’incontro di Milley e Zaluzhnyi dà il via a una serie di raduni di alto livello di leader militari e della difesa questa settimana. Si riunirà giovedì e venerdì il Gruppo di contatto dei Paesi della Nato presso la base aerea di Ramstein, in Germania. Alla riunione, promossa dal segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, parteciperanno i rappresentanti dei Paesi della Nato e il ministro della Difesa dell’Ucraina con l’obiettivo di discutere dell’incremento degli aiuti militari a Kiev.

Addestramento delle truppe ucraine in Oklahoma

Nel frattempo, le truppe ucraine sono arrivate a Fort Sill, in Oklahoma, e hanno iniziato l’addestramento sul sistema missilistico Patriot. Lo ha confermato il portavoce del Pentagono, Pat Ryder, in un briefing con la stampa a proposito dell’addestramento delle forze di Kiev a Fort Sill, in Oklahoma.

“Il training dei soldai ucraini sui Patriot è iniziato e durerà diversi mesi” ha sottolineato il portavoce Ryder. L’addestramento sui sistemi Patriot richiede in genere fino a un anno, ma i funzionari della difesa mirano ad accelerare i tempi per gli ucraini. Il programma ha lo scopo di preparare meglio le forze di Kiev a condurre un’offensiva contro la Russia, o contrastare i suoi attacchi, secondo il Gen. Mark Milley.

Le armi americane stoccate in Israele

E gli Stati Uniti stanno attingendo addirittura alle scorte di munizioni in Israele e in Corea del Sud per aiutare a soddisfare il bisogno di proiettili di artiglieria dell’Ucraina, ha rivelato ieri il New York Times.

“Con le scorte negli Stati Uniti sotto pressione e i produttori di armi americani non ancora in grado di tenere il passo con il ritmo delle operazioni sul campo di battaglia dell’Ucraina, il Pentagono si è rivolto a due forniture alternative di proiettili per colmare il divario: uno in Corea del Sud e uno in Israele ”, ha riferito il Times, citando funzionari israeliani e americani.

Le scorte del Pentagono – vaste ma poco conosciute – forniscono armi e munizioni per il Pentagono da utilizzare nei conflitti in Medio Oriente, e in passato a Israele era consentito accedervi in caso di emergenza. Funzionari americani e israeliani hanno affermato di aver spedito circa la metà dei 300.000 proiettili destinati all’Ucraina in Europa. Alla fine saranno consegnati a Kiev attraverso la Polonia.

La posizione di Tel Aviv

“Sulla base di una richiesta degli Stati Uniti, alcune apparecchiature sono state trasferite al D.O.D. [Dipartimento della Difesa] dalle sue scorte” in Israele, hanno dichiarato le forze di difesa israeliane in un comunicato.

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Secondo il rapporto, inizialmente Tel Aviv ha espresso la preoccupazione che la mossa avrebbe danneggiato le sue relazioni con Mosca. In particolare, Israele temeva che il Cremlino avrebbe limitato la sua libertà di azione in Siria, dove ha una presenza militare. È anche il motivo per cui Israele si è astenuto dal fornire all’Ucraina armi e sistemi di difesa aerea e si è invece concentrato principalmente sugli aiuti umanitari.

Intanto, l’emittente pubblica israeliana “Kan” ha riferito che alto funzionario del ministero della Difesa di Israele parteciperà alla riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina, prevista venerdì 20 gennaio presso la base statunitense di Ramstein.

E proprio l’artiglieria potrebbe rivelarsi importante per le sorti della guerra.

“Con la linea del fronte ora per lo più stazionaria, l’artiglieria è diventata l’arma da combattimento più importante”, ha dichiarato l’esperto di difesa Mark F. Cancian, in un nuovo studio per il Center for Strategic and International Studies di Washington, riporta il Nyt.

Un’altra analisi pubblicata il mese scorso dal Foreign Policy Research Institute ha affermato che se l’Ucraina continuasse a ricevere una fornitura costante di munizioni, in particolare per l’artiglieria, oltre a pezzi di ricambio, avrebbe buone possibilità di riconquistare più territorio occupato dalle milizie russe”.

“La domanda è se questi vantaggi si dimostreranno sufficienti per le forze ucraine per riconquistare il territorio dalle truppe russe trincerate”, hanno scritto Rob Lee e Michael Kofman, analisti militari, ripresi sempre dal Times”.

Gli aiuti Usa

A documentarli è un dettagliato report di Wired: “Dall’inizio dell’invasione russa, gli Stati Uniti hanno fornito all’Ucraina circa 19,3 miliardi di dollari in aiuti militari, per un totale di 21,9 miliardi di dollari da quando il presidente Joe Biden è entrato in carica. Tradotti in armamenti, si tratta di oltre 104 milioni di munizioni leggere, quasi 2000 sistemi antiaerei da spalla Stinger, un numero imprecisato, perché segreto, di munizioni per i lanciarazzi multipli Himars e molto altro.

Un sostegno necessario e vitale per l’esercito di Kyiv, che è riuscito a resistere praticamente da solo alle prima fasi dell’invasione, grazie all’addestramento e alla riforma delle forze armate avvenuta dal 2014, quando la Russia ha annesso illegalmente la Crimea e inviato truppe a armi nelle città del Donbas, portando alla nascita delle autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk.

Dallo scorso 24 febbraio sono passati ormai 10 mesi e, invece che cadere nelle mani dell’invasore, l’Ucraina è riuscita a respingere le truppe di Mosca da gran parte del suo territorio, compresa la città di Kherson, l’unico capoluogo occupato dai russi dall’inizio dell’invasione. Un successo, quello di Kiev, che è dipeso dalla volontà e dalla determinazione del popolo ucraino e dal consistente sostegno offerto dagli alleati europei e statunitensi.

In particolare, gli Stati Uniti sono stati la più importante fonte di armi e sistemi difensivi. Secondo una scheda informativa diffusa dal ministero degli Esteri statunitense, all’inizio di dicembre 2022 gli Stati Uniti avevano fornito all’Ucraina:

  • Più di 1.600 sistemi antiaerei Stinger.
  • Più di 8.500 sistemi anticarro Javelin.
  • Oltre 46mila sistemi e munizioni anti-carro di altro tipo.
  • Oltre 700 droni Switchblade.
  • 142 obici da 155 mm e più di 1 milione di proiettili d’artiglieria da 155 mm.
  • 4.700 proiettili di artiglieria da 155 mm a guida di precisione.
  • 9.000 proiettili da 155 mm per il lancio di mine anti carro Remote anti-armor mine (Raam).
  • 36 obici da 105 mm e 180 mila proiettili d’artiglieria da 105 mm.
  • 276 veicoli tattici per il traino delle armi.
  • 22 veicoli tattici per il recupero delle attrezzature.
  • 38 sistemi Himras, i lnaciarazzi multipli leggeri ad alta mobilità fondamentali per la controffensiva ucraina.
  • 20 mortai da 120 millimetri e 135 mila proiettili da 120 millimetri.
  • 1.500 missili anticarro a lunga gittata filoguidati Tube-launched, optically-tracked, wire-guided (Tow).
  • Quattro veicoli corazzati per il trasporto dei posti di comando.
  • Otto sistemi missilistici antiaerei a corto e medio raggio Nasams e munizioni.
  • Missili per i sistemi di difesa aerea a guida radar Hawk.
  • Quattro sistemi di difesa aerea a corto raggio Avenger, efficaci contro droni ed elicotteri.
  • Missili anti radar ad alta velocità (Harm).
  • 20 elicotteri Mi-17.
  • 45 carri armati T-72B.
  • Oltre mille veicoli da ricognizione Humvee (Hmmwv).
  • Oltre 100 veicoli da ricognizione tattici leggeri.
  • 44 camion e 88 rimorchi per il trasporto di attrezzature pesanti.
  • 200 veicoli blindati M113 per il trasporto di personale.
  • 250 veicoli blindati M1117 e 440 veicoli blindati anti mine MaxxPro.
  • Attrezzature e sistemi di sminamento.
  • Più di 11mila lanciagranate e armi leggere.
  • Oltre 104 milioni di munizioni per armi leggere.
  • Oltre 75mila set di giubbotti antiproiettile ed elmetti.
  • Circa 1.800 droni Phoenix Ghost.
  • Sistemi missilistici a guida laser.
  • Droni Puma.
  • 15 droni Scan Eagle.
  • Due radar per droni.
  • Droni navali da ricognizione e attacco.
  • Oltre 50 radar per contrastare gli attacchi di artiglieria.
  • Quattro radar di contro i mortai.
  • 20 radar multifunzione.
  • Sistemi di disturbo delle frequenze per la guida dei droni.
  • Sistemi antiaerei.
  • 10 radar di sorveglianza aerea.
  • Due sistemi di difesa costiera ad arpione.
  • 58 motovedette costiere e fluviali.
  • Mine antiuomo M18A1 Claymore.
  • Esplosivi C-4, munizioni da demolizione e attrezzature per la demolizione di ostacoli anticarro.
  • Attrezzature per il posizionamento degli ostacoli anticarro.
  • Sistemi di comunicazione tattici sicuri e non intercettabili.
  • Quattro antenne per le comunicazioni satellitari.
  • Migliaia di dispositivi per la visione notturna e termica, sistemi di sorveglianza e ottiche laser.
  • Servizi di immagini satellitari.
  • Attrezzature per lo smaltimento di ordigni esplosivi e dispositivi di protezione.
  • Attrezzature di protezione chimica, biologica, radiologica e nucleare.
  • 100 veicoli blindati per il soccorso medico.
  • Più di 350 generatori.
  • Forniture mediche come kit di pronto soccorso, bende e altre attrezzature.
  • Apparecchiature per il disturbo elettronico.
  • Attrezzature da campo, equipaggiamento per resistere alle basse temperature e parti di ricambio.
  • Finanziamenti per l’addestramento delle truppe, la manutenzione delle attrezzature e il rinforzo delle postazioni militari”.
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Ed ora un nuovo salto di qualità nel sostegno militare Usa all’Ucraina è, il caso di dirlo, in lampa di lancio. Obiettivo: riconquista della Crimea.

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