Qatargate, il gruppo socialista espelle Marc Tarabella
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Qatargate, il gruppo socialista espelle Marc Tarabella

I socialisti hanno aperto un'inchiesta interna sul Qatargate ed espulso Marc Tarabella. Andrea Cozzolino ha anticipato la decisione del suo gruppo autosospendendosi qualche ora prima.

Qatargate, il gruppo socialista espelle Marc Tarabella
Marc Tarabella
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18 Gennaio 2023 - 21.15


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Qatargate, il gruppo socialista fa i conti con lo scandalo che ha coinvolto alcuni dei suoi aderenti.

Agire presto e in profondità. E dimostrare che i socialisti «non sono un gruppo di corrotti»: i vertici del gruppo S&D, a oltre un mese dallo scoppio dello scandalo Qatargate, sono passati al contrattacco. Con un duplice obiettivo: scovare altre falle nella trasparenza delle attività degli eurodeputati e dei loro staff e fare in modo che l’inchiesta che ha travolto l’Eurocamera non sia la principale arma delle destre alle Europee 2024. Così, nel giorno in cui, non senza patemi, sono riusciti a riprendersi la vicepresidenza del Parlamento Ue con Marc Angel come successore di Eva Kaili, i socialisti hanno aperto un’inchiesta interna sul Qatargate ed espulso Marc Tarabella. Andrea Cozzolino ha anticipato la decisione del suo gruppo autosospendendosi qualche ora prima.

Tarabella e Cozzolino, a febbraio, potrebbero perdere la loro immunità. Il 23 gennaio la commissione Juri terrà una prima riunione sulla richiesta di revoca giunta dagli inquirenti belgi. E sempre la settimana prossima è attesa l’audizione, a porte chiuse, dell’eurodeputato italiano.

La posizione di Tarabella, dopo le prime confessioni di Antonio Panzeri, si è complicata. Lui si è detto «sereno» e pronto a parlare. Alla capogruppo Iratxe Garcia Perez che invitava lui e Cozzolino a fare un passo indietro l’eurodeputato belga si è opposto con vigore, affermando il principio della presunzione di innocenza. Non è bastato. A margine della Plenaria si è riunito nel pomeriggio il gruppo S&D. Tarabella è stato espulso con decisione unanime. L’inchiesta interna è stata affidata a due tecnici: la docente di diritto criminale Silvina Bacigalupo e l’ex eurodeputato ed esperto di regolamenti parlamentari Richard Corbett.

Nel frattempo i socialisti hanno constatato che l’asse con Ppe e Renew per ora regge. Il lussemburghese Angel è stato eletto vice presidente del Pe, anche se, alla prima chiama, non ha raggiunto il quorum. E se al dato si aggiunge il buon risultato di Annalisa Tardino, la candidata leghista che ha preso più voti della somma dei gruppi Id e Ecr che avevano annunciato di sostenerla, il segnale è duplice. Nei Popolari cresce infatti il fronte di chi vuole il rompete le righe per aprire ufficialmente un canale con la destra europea. E nella partita vuole entrare anche la Lega. 

«Lavoriamo ad un centrodestra unito anche in Europa, il Ppe scelga con chi stare», ha sottolineato, non a caso, il capogruppo di Id Marco Zanni. 

L’eurodeputato ha svelato che, nel Ppe, Fi ha votato Tardino e non Angel. «Ho parlato con Tajani e con il capodelegazione, quello che è mancato è il sostegno delle delegazioni nordiche», ha spiegato Zanni. Certo l’appoggio azzurro è arrivato con l’elezione del candidato socialista di fatto blindata: i vertici del Ppe hanno infatti escluso, anche da un punto di vista tattico, la scelta di voltare le spalle ai loro alleati. 

Ma la partita a scacchi delle destre europee è già iniziata. E per la Lega e Fdi, in caso di ingresso nel Ppe, sarà impossibile mantenere l’attuale assetto di alleanze in Ue. 

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