Sono (per ora) 35 le vittime dell'attacco russo a Dnipro. Ma ci sono ancora decine di dispersi...
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Sono (per ora) 35 le vittime dell'attacco russo a Dnipro. Ma ci sono ancora decine di dispersi...

È salito ad almeno 35 il bilancio dei morti dell'attacco russo di sabato a un condominio di Dnipro: lo ha reso noto su Telegram il governatore della regione di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznichenko, riporta Ukrinform.

Sono (per ora) 35 le vittime dell'attacco russo a Dnipro. Ma ci sono ancora decine di dispersi...
Il condominio di Dnipro raso al suolo dai missili russi
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16 Gennaio 2023 - 09.18


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“Nella notte, i soccorritori hanno estratto diversi altri corpi dalle macerie di un edificio a più piani distrutto da un missile russo. L’attacco nemico ha tolto la vita a 35 residenti dell’edificio. La sorte di altri 35 residenti dell’edificio è sconosciuta”, ha scritto Reznichenko. Le ricerche delle persone intrappolate sotto le macerie continuano. L’operazione di salvataggio è in corso da quasi 40 ore.

Attacco brutale a un condominio a Dnipro. Ora dopo ora, sale la conta dei morti a Dnipro, teatro di una delle stragi più sanguinose del conflitto in Ucraina. Le speranze di trovare ancora superstiti sono “minime”, secondo il sindaco Borys Filatov. E mentre ancora si scava nella massa informe che un tempo era un condominio, suonano come uno schiaffo le parole di Vladimir Putin che si compiace della “dinamica positiva” che ha preso l’operazione militare speciale in Ucraina, sottolineando che “tutto si sta sviluppando secondo i piani dei vertici militari”. E, senza menzionare Dnipro, il ministero della Difesa di Mosca ha detto che i raid di sabato hanno “raggiunto lo scopo”: “Il 14 gennaio è stato effettuato un attacco missilistico sul sistema di comando e controllo militare dell’Ucraina e sulle relative strutture energetiche. Tutte le strutture designate sono state colpite”. Kiev denuncia ancora una volta che “la Federazione russa uccide deliberatamente gli ucraini in massa”, nelle parole consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak. Dall’Occidente arriva la condanna per quello che la Polonia definisce senza mezzi termini un “crimine di guerra” e la Germania chiede che i russi dietro a queste azioni “siano ritenuti responsabili”, mentre si torna a parlare di un’eventuale visita del Papa a Kiev che ha rilanciato l’invito. Dai resti del palazzo di Dnipro, dove 72 appartamenti sono stati distrutti e più di 230 sono stati danneggiati, qualcuno ha mandato sms per segnalare di essere ancora vivo, altri hanno attivato le torce dei propri smartphone per farsi individuare. “Non c’è difesa aerea, non ci sono basi militari qui. Hanno colpito solo civili, persone innocenti”, dice Ivan, tra i sopravvissuti, sotto shock. Altri residenti si sono uniti ai soccorritori per aiutare a rimuovere le macerie, oppure hanno portato cibo e vestiti pesanti a coloro che hanno perso la casa. “Questo è terrorismo, tutto questo semplicemente non è umano”, afferma Artem, ripulendo le macerie. Nuovi attacchi si sono abbattuti su Kherson, dove sono stati colpiti anche i locali dove lavorano i rappresentanti della Croce Rossa e un centro per bambini.

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