L'ex deputata afgana Nabizada è stata uccisa a Kabul: non lasciò il Paese per restare accanto alle donne che soffrono
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L'ex deputata afgana Nabizada è stata uccisa a Kabul: non lasciò il Paese per restare accanto alle donne che soffrono

32 anni, era una delle poche donne parlamentari rimaste in Afghanistan. "È stata uccisa nell'oscurità, ma i talebani costruiscono il loro sistema di apartheid di genere in pieno giorno".

L'ex deputata afgana Nabizada è stata uccisa a Kabul: non lasciò il Paese per restare accanto alle donne che soffrono
Mursal Nabizada
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16 Gennaio 2023 - 13.58


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Mursal Nabizada, ex deputata del Parlamento afgano, è stata uccisa da uomini armati nella sua casa a Kabul insieme alla sua guardia del corpo. Nabizada, 32 anni, è stata una delle poche donne parlamentari rimaste a Kabul dopo che i talebani hanno preso il potere nell’agosto 2021. Suo fratello e una seconda guardia di sicurezza sono rimasti feriti nell’attacco di domenica, ha riferito la polizia.

Ex colleghi hanno elogiato Nabizada come una “campionessa senza paura per l’Afghanistan” che ha rifiutato la possibilità di lasciare il Paese. Da quando i talebani sono tornati al potere nel 2021, le donne sono state allontanate da quasi tutti i settori della vita pubblica.

Il portavoce della polizia di Kabul Khalid Zadran ha detto che le forze di sicurezza hanno avviato una seria indagine sull’incidente.

L’ex parlamentare Mariam Solaimankhil ha affermato che Nabizada è stata “una vera pioniera: una donna forte e schietta che ha difeso ciò in cui credeva, anche di fronte al pericolo”. “Nonostante le fosse stata offerta la possibilità di lasciare l’Afghanistan, ha scelto di restare e combattere per il suo popolo”, ha scritto su Twitter.

Nabizada, della provincia orientale di Nangarhar, è stata eletta membro del parlamento di Kabul nel 2018 ed è rimasta al potere fino alla presa del potere da parte dei talebani. È stata membro della Commissione parlamentare per la difesa e ha lavorato presso l’Istituto per lo sviluppo e la ricerca delle risorse umane.

Hannah Neumann, membro del Parlamento europeo, ha dichiarato: “Sono triste e arrabbiata e voglio che il mondo lo sappia!” in risposta all’uccisione. “È stata uccisa nell’oscurità, ma i talebani costruiscono il loro sistema di apartheid di genere in pieno giorno”.

I segnali di questo apartheid, del resto, sono ovunque. Un caso eclatante è quello – raccontato oggi in un reportage della AP – dei manichini dal volto coperto nei negozi di abbigliamento femminile a Kabul.

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