Qatargate, Eva Kaili in carcere riabbraccia la figlia e il legale accusa: "In cella per farla confessare"
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Qatargate, Eva Kaili in carcere riabbraccia la figlia e il legale accusa: "In cella per farla confessare"

Eva Kaili, l'ex vice presidente dell'Europarlamento, detenuta dal 10 dicembre ha potuto riabbracciare la figlia di 22 mesi dopo quasi trenta giorni: è accaduto nel carcere di Haren, alla periferia di Bruxelles

Qatargate, Eva Kaili in carcere riabbraccia la figlia e il legale accusa: "In cella per farla confessare"
Eva Kaili
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6 Gennaio 2023 - 21.47


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Ha potuto riabbraciare la figlia. Eva Kaili, l’ex vice presidente dell’Europarlamento, detenuta dal 10 dicembre per lo scandalo Qatargate, questa volta forse è tornata a sorridere: la politica greca ha potuto riabbracciare la figlia di 22 mesi dopo quasi trenta giorni.


E’ accaduto nel carcere di Haren, alla periferia di Bruxelles, in una piovosa giornata dell’Epifania. Il suo avvocato, Michalis Dimitrakopoulos, aveva chiesto che madre e figlia potessero vedersi già a Natale. Le autorità belghe avevano però respinto la richiesta, argomentando che non c’era abbastanza personale.

L’affondo dell’avvocato di Eva Kaili 
 “Volevano fare pressione perché confessasse”, ha protestato il legale ellenico. L’incontro tra Kaili e sua figlia – che ha anche il padre, Francesco Giorgi, in carcere per il Qatargate – è avvenuto alla vigilia di una settimana che, sul piano europarlamentare, potrebbe riservare novità.


 
Qatar e Marocco, indagini sulle ingerenze in Ue
 Martedì il Qatargate sarà affrontato dalla commissione speciale Inge del Pe, istituita proprio con il mandato di occuparsi delle ingerenze straniere in Ue. Sinora erano state soprattutto Russia e Cina a finire sotto la lente della commissione presieduta dal socialista Raphaël Glucksmann. Martedì, in una riunione tra i coordinatori dell’organo (ciascuno dei quali rappresenta un gruppo al Pe) sul tavolo finiranno le possibili ingerenze di Qatar e Marocco nelle attività dell’Eurocamera.


 
Mestola e la stretta sulle lobby in Ue
  Giovedì, invece, Roberta Metsola darà di fatto il via al primo step della stretta sulle lobby annunciata sull’onda dello scandalo. La presidente dell’Eurocamera presenterà una prima bozza della misura ai capigruppo del Pe. I binari su cui intende muoversi sono diversi. Si va da una maggiore tutela per i whistleblowers al divieto di accesso alle aree dell’Eurocamera per i lobbisti non iscritti al registro per la trasparenza. Viaggi e incontri degli eurodeputati con esponenti di Paesi terzi dovranno inoltre essere rigidamente annunciati e documentati ed uno stretto monitoraggio verrà messo in campo anche per gli ex eurodeputati che proseguono la loro carriera a Bruxelles e Strasburgo come lobbisti.

Le prossime udienze
 Come è stato per Antonio Panzeri, che finora appare come la mente della rete di mazzette che ha travolto il Parlamento Ue. Panzeri, come Giorgi e Niccolò Figà-Talamanca è in attesa di nuova udienza nei prossimi giorni. Il 22 gennaio il tribunale di Bruxelles riesaminerà la richiesta di custodia cautelare per Kaili.


 
Kaili e la visita della figlia in carcere con il nonno
 Oggi, però, la greca ha potuto vedere sua figlia per tre ore. La piccola, poco dopo le 16, è arrivata in taxi all’ingresso del carcere. Era accompagnata dal nonno, fermato anche lui nelle convulse prime ore del Qatargate con una valigia piena di contanti, ma rilasciato pochi giorni dopo. “E’ un incontro che allieverà in qualche modo il dolore per la sua ingiusta detenzione”, ha spiegato in un’intervista al Corriere della Sera il legale della socialista greca. Ribadendo la sua totale estraneità ai fatti.

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