Brasile, è ora di cambiare dopo le tenebre di Bolsonaro: tra i futuri ministri del governo di Luiz Inacio Lula da Silva c’è anche la sorella di Marielle Franco, l’attivista per i diritti umani assassinata nel 2018 da sicari armati della destra e ambienti corrotti della politica: Anielle Franco guiderà il nuovo dicastero dell’Uguaglianza razziale.
Gli altri ministri annunciati oggi da Lula (di cui cinque donne) sono Alexandre Padilha (Relazioni istituzionali), Marcio Macedo (Segreteria generale), Jorge Messias (Avvocatura generale dello Stato), Nisia Trindade (Salute), Camilo Santana (Istruzione), Esther Dweck (Gestione), Marcio Franca (Porti e Seroporti), Luciana Santos (Scienza e Tecnologia), Cida Goncalves (Donne), Wellington Dias (Sviluppo sociale), Luiz Marinho (Lavoro), Silvio Almeida (Diritti Umani) e Vinicius Carvalho (Ragioneria generale dello Stato). Il vicepresidente della Repubblica, Geraldo Alckmin, comanderà il ministero di Sviluppo, Industria e Commercio.
Oltre ai 16 nomi divulgati oggi presso il Centro Culturale Banco do Brasil (CCBB), a Brasilia, dove opera il governo di transizione, il 9 dicembre Lula ne aveva annunciati altri sei: Fernando Haddad (Finanze), Rui Costa (Casa civile), José Mucio (Difesa), Flavio Dino (Giustizia), Mauro Vieira (Relazioni estere) e Margareth Menezes (Cultura).
