Talebani ripugnanti, dall'Onu alla Ue: tutti scioccati per il divieto di accesso all'università per le donne afghane
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Talebani ripugnanti, dall'Onu alla Ue: tutti scioccati per il divieto di accesso all'università per le donne afghane

Dall'ascesa al potere dei fondamentalisti islamici, sedici mesi fa, la libertà delle donne è stata sempre più limitata nonostante la condanna internazionale, che arriva anche questa volta. 

Talebani ripugnanti, dall'Onu alla Ue: tutti scioccati per il divieto di accesso all'università per le donne afghane
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21 Dicembre 2022 - 14.29


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Centinaia di giovani donne sono state fermate all’entrata dei campus universari da guardie armate che hanno impedito loro l’accesso. Dall’ascesa al potere dei fondamentalisti islamici, sedici mesi fa, la libertà delle donne è stata sempre più limitata nonostante la condanna internazionale, che arriva anche questa volta. Le autorità talebane, con un comunicato inviato martedì alle università pubbliche e private del Paese, hanno annunciato che le università afghane sarebbero state da quel momento in poi vietate alle ragazze, già private dell’istruzione secondaria. I talebani sostengono che le loro regole sono in linea con l’interpretazione dell’Islam, anche se l’Afghanistan è l’unico Paese musulmano a vietare l’istruzione delle ragazze. Alle donne è vietato l’accesso inoltre a parchi, fiere, palestre e bagni pubblici. 

Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres è “profondamente allarmato” per il divieto imposto dai Talebani alle donne di frequentare l’università in Afghanistan e ha esortato i Talebani a “garantire la parità di accesso all’istruzione a tutti i livelli”, come ha dichiarato il suo portavoce. “Il segretario generale ribadisce che la negazione dell’istruzione non solo viola l’uguaglianza dei diritti delle donne e delle ragazze, ma avrà un impatto devastante sul futuro del Paese”. La Rappresentante Speciale dell’Onu per l’Afghanistan e capo della missione dell’Onu di Assistenza in Afghanistan Unama, Roza Otunbayeva, ha definito questa decisione “devastante”. I Talebani “non sembrano pensare al futuro del Paese”, ha detto, “e a come le donne possono contribuire all’economia, l’istruzione e la cultura”. Otunbayeva ha aggiornato il Consiglio di Sicurezza su una serie di violazioni dei diritti umani che l’Onu ha contestato alle autorità talebane, tra cui il divieto imposto in marzo alle ragazze di frequentare il liceo.

La condanna della decisione dei talbani arriva anche dall’Unione europea. “Una mossa unica al mondo che viola i diritti e le aspirazioni degli afghani e priva l’Afghanistan del contributo delle donne alla società. La persecuzione di genere è un crimine contro l’umanita’”, ha scritto in un tweet l’Alto rappresentante per la politica estera dei 27, Josp Borrell.

La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha dichiarato che i Talebani “hanno deciso di distruggere il futuro del proprio Paese” negando alle donne afghane l’accesso all’università e ha detto che solleverà la questione con il G7. “Distruggendo il futuro delle ragazze e delle donne in Afghanistan, i Talebani hanno deciso di distruggere il futuro del loro stesso Paese. Metterò la questione all’ordine del giorno del G7 domani”, ha scritto su Twitter il ministro, il cui Paese detiene la presidenza del G7 fino alla fine dell’anno. “Il mondo ci guarda”, ha aggiunto rivolgendosi ai funzionari afghani. La diplomazia tedesca non ha ancora specificato il quadro di questa discussione tra i sette potenti Paesi (Stati Uniti, Germania, Canada, Francia, Gran Bretagna, Giappone e Italia).

Anche la Francia condanna con “la più grande fermezza” la decisione delle autorità afghane, come ha detto la portavoce del ministero degli Esteri di Parigi, Anne-Claire Legendre, parlando di una decisione “profondamente scioccante”.

La Turchia, attraverso le parole del portavoce Ibrahim Kalin del presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha definito “contro lo spirito dell’Islam” il divieto di frequentare l’università imposto alle donne. “Non c’è posto nella religione per questo tipo di proibizione”, ha scritto su Twitter il portavoce di Erdogan. “Siamo rattristati e preoccupati” scurive anche il ministero degli Esteri di Ankara con un comunicato in cui viene espressa “l’aspettativa che la decisione venga rivista il prima possibile”. Da parte sua, il Pakistan si è detto “deluso” dalla decisione del suo vicino. Il suo ministro degli Esteri, Bilawal Bhutto Zardari, ha tuttavia ritenuto che l’approccio migliore, “nonostante i numerosi insuccessi in termini di istruzione femminile e altro, sia quello di Kabul e del governo provvisorio”.

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