Il presidente russo Vladimir Putin ha ammesso che la situazione nei territori ucraini annessi da Mosca a settembre è “estremamente difficile”. In un discorso in occasione della Giornata dei lavoratori degli organismi di sicurezza, il capo del Cremlino si è rivolto – riferisce l’agenzia russa Tass – alle unità degli organismi di sicurezza che hanno iniziato a lavorare nelle nuove entità della Federazione Russa. “Sì, è difficile in questo momento: la situazione nelle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, nelle regioni di Kherson e Zaporozhzhia è estremamente difficile. Ma le persone che vivono lì, i cittadini della Russia, contano su di voi, sulla vostra protezione. Ed è vostro dovere fare tutto il necessario per garantire al massimo la loro sicurezza, il rispetto dei loro diritti e libertà”.
Secondo il presidente, le autorità rafforzeranno le nuove unità con personale esperto, attrezzature e armi moderne. Putin ha inoltre ordinato ai Servizi federali di sicurezza (Fsb) di intensificare la sorveglianza della società russa e delle frontiere del Paese per contrastare quello che considera “l’emergere di nuove minacce” dall’estero.
Tredici ore. Tante, secondo il presidente russo Vladimir Putin, sarebbero state necessarie all’esercito della Russia per conquistare Kiev. Lo rivela il New York Times parlando delle prospettive ottimiste del presidente russo circa l’invasione dell’Ucraina lanciata lo scorso 24 febbraio. Aveva anche già provveduto alla distribuzione delle uniformi per la parata della vittoria, mentre il Consiglio per la sicurezza nazionale riteneva che le truppe russe fossero abbastanza forti da resistere anche ai soldati americani. Eppure, scrive il New York Times, i russi si sono spesso trovati a maneggiare armi degli anni Quaranta, decifrare informazioni scaricate da Internet su come usare un fucile da cecchino, mappe vecchie e informazioni approssimative.