Lui non è sotto accusa ma la magistratura lo ha – come si suol dire – ‘attenzionato’. Nel dibattito in plenaria a Strasburgo sui Mondiali di calcio in Qatar lo scorso 21 novembre, l’eurodeputato socialista belga Marc Tarabella, di origine italiana, ha tenuto un discorso non negativo sul percorso fatto dal Paese del Golfo, anche se meno entusiasta rispetto a quello pronunciato dalla vicepresidente greca Eva Kaili, fermata ieri dagli inquirenti belgi nell’ambito di un’inchiesta per presunta corruzione, dopo che nel suo domicilio sono stati trovati alcuni sacchi di denaro in contanti, secondo quanto riferito da media francofoni.
L’ufficio di alcuni collaboratori di Tarabella ieri è stato messo sotto sigilli dalle autorità belghe, secondo quanto riporta oggi Le Soir.
«Appena nove anni fa – ha detto Tarabella in Aula – abbiamo votato a favore di una risoluzione sulla deplorevole situazione dei lavoratori in Qatar. Per nove anni non c’è stata alcuna risoluzione per il semplice motivo che c’erano stati progressi in materia di diritti dei lavoratori. Quindi, ovviamente, la situazione non è perfetta oggi in Qatar, tutt’altro. Restano ancora molti progressi da fare, ma è ancora il Paese che ha intrapreso il cammino delle riforme. E l’organizzazione dei Mondiali è stata probabilmente la molla che ha accelerato queste riforme».á
«Bisogna riconoscere oggi», ha aggiunto, che il Qatar è «l’unico Paese della penisola arabica» che ha «abbandonato la kafala, questo sistema di dipendenza dei lavoratori. Salario minimo, versamento su conto corrente, organizzazione di consulenze all’interno delle aziende, anche se ancora oggi i sindacati non sono autorizzati. Quindi oggi, il discorso unilateralmente negativo mi sembra dannoso per l’evoluzione dei diritti in futuro in Qatar. Perché l’importante è che, spente le luci dei Mondiali, l’evoluzione positiva continui non solo in Qatar, ma che possa estendersi a tutti i Paesi della penisola arabica. Se ci sono due milioni di lavoratori migranti in Qatar, ce ne sono quaranta milioni in tutta quest’area e tutti meritano un destino molto più favorevole».
Articolo Uno ha pubblicato circa un anno fa un video su YouTube in cui Tarabella annunciava di aver preso anche la tessera del partito italiano, «perché in Italia c’è bisogno di più sinistra di governo».
In ogni caso, sarebbe imprudente trarre conclusioni affrettate nel gruppo socialista c’era anche chi sosteneva una linea meno dura nei confronti del Qatar, non per interesse, ma nell’ottica di incoraggiare i progressi compiuti da Doha proprio a causa del riflettore puntato sul Paese per via dell’organizzazione dei Mondiali.