Lula, Maduro invitato all'insediamento: ma non può entrare in Brasile per ordine di Bolsonaro
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Lula, Maduro invitato all'insediamento: ma non può entrare in Brasile per ordine di Bolsonaro

Con il ritorno di Lula al Palazzo Planalto, il rapporto tra Brasile e Venezuela cambierà drasticamente: il leader dell'opposizione Juan Guaidó non sarà più riconosciuto come capo di stato venezuelano

Lula, Maduro invitato all'insediamento: ma non può entrare in Brasile per ordine di Bolsonaro
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2 Dicembre 2022 - 23.13


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Lula presidente, tra poco sarà insediato: il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, è uno dei leader che il presidente eletto del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, intende includere nella lista degli ospiti messa a punto in vista del suo insediamento, il primo gennaio prossimo. Ma Maduro non può entrare nel paese, così come non possono farlo altri cento cittadini venezuelani, come stabilisce un decreto ratificato da Bolsonaro nel 2019, e dai suoi allora ministri della Giustizia e degli Esteri, Sergio Moro ed Ernesto Araújo.

Lo scrive il giornale `O Globo´, sottolineando come, con il ritorno di Lula al Palazzo Planalto, il rapporto tra Brasile e Venezuela cambierà drasticamente: il leader dell’opposizione Juan Guaidó non sarà più riconosciuto come capo di stato venezuelano e il neoeletto governo riprenderà i rapporti con il paese, come hanno già fatto altri paesi della regione, come la Colombia.

Il prossimo governo brasiliano

 Il presidente eletto del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, non ha ancora rivelato quali saranno i ministri del suo prossimo governo, che entrerà ufficialmente in carica il 1 gennaio 2023. In una conferenza stampa svoltasi oggi a Brasilia, l’ex sindacalista ha annunciato che i nomi saranno noti solo dopo il 12 dicembre, quando il Tribunale superiore elettorale (Tse) lo nominerà formalmente nuovo presidente della Repubblica.

Le dichiarazioni di Lula gelano nuovamente le aspettative del mercato, ansioso di sapere in particolare chi sarà il prossimo ministro delle Finanze. L’altro nodo da sciogliere riguarda il ministero della Difesa, in un contesto di dialogo poco fluido con i militari, molti dei quali fedeli al presidente uscente, Jair Bolsonaro. «Verrò investito il 12 dicembre, dopo che sarò riconosciuto presidente della Repubblica inizierò a scegliere i miei ministeri. Nessuno deve innervosirsi: ho già in testa l’80% dei ministri», ha detto Lula, che è leader del Partito dei lavoratori (Pt, di sinistra).

Lula è stato eletto con il sostegno di una coalizione di dieci partiti di diverse estrazioni politiche, che deve premiare con incarichi nella futura amministrazione. Mentre è stata accolta con sorpresa la notizia che non riceverà alcun ministero l’attuale presidente del Pt, Gleisi Hoffmann.

L’odierna conferenza stampa è stata la prima da quando Lula è stato operato alla laringe quasi due settimane fa presso l’ospedale Sirio-Libanese di San Paolo. Il politico 77enne, che nel 2011 guari’ da un cancro alla laringe, ha annunciato che domani si sottoporrà a ulteriori controlli medici, ma che le sue condizioni di salute comunque «stanno migliorando». «Chi ha fatto il mio stesso intervento è stato un mese senza parlare, io invece non sono stato nemmeno un giorno senza parlare», ha commentato Lula

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