Ucraina: i bambini spariti e quelli salvati dai pediatri di Kherson
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Ucraina: i bambini spariti e quelli salvati dai pediatri di Kherson

 Secondo le autorità ucraine, ci sono stati migliaia di "rapimenti", così li chiamano: tra questi, 46 da un orfanotrofio di Kherson durante i nove mesi di occupazione

Ucraina: i bambini spariti e quelli salvati dai pediatri di Kherson
L'Ospedale pediatrico di Kherson
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28 Novembre 2022 - 17.45


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“Quando l’esercito russo è arrivato in ospedale, abbiamo mostrato loro false cartelle cliniche per dimostrare che i bambini sani ai quali avevamo dato riparo, per evitare che fossero deportati, erano troppo malati per viaggiare. Così abbiamo evitato che i bambini dell’orfanotrofio fossero trasferiti  in Russia”.

Dall’ospedale pediatrico di Kherson racconti come questo, racconti che arrivano dal ventre orribile della guerra. In Ucraina, accadono cose che ritenevamo appartenessero alle pagine più nere della Storia, a deportazioni di altri tempi.  L’Ucraina lo ha detto, lo sostiene e continua a ripeterlo: i russi hanno portato con la forza i bambini dai territori occupati nella Crimea annessa ed anche in Russia, nelle regioni più sperdute, il più lontano possibile.

 Secondo le autorità ucraine, ci sono stati migliaia di “rapimenti”, così li chiamano. Tra questi, 46 da un orfanotrofio di Kherson. Durante i nove mesi di occupazione, i bambini con disabilità, così come i bambini malati dell’orfanotrofio di Kherson, sono stati trasferiti all’ospedale pediatrico.

Fin dai primi giorni dell’occupazione, il personale ospedaliero si è preso cura di dieci orfani di età compresa tra due mesi e due anni e mezzo. Medici e infermieri hanno lavorato anche 24 su 24, con lunghissimi turni, e con l’ospedale che aveva esaurito i fondi. In queste condizioni, l’arrivo dei militari russi, cercavano bambini da trasferire fuori dall’Ucraina. E’stato allora che i medici hanno mostrato le false cartelle cliniche. Così hanno protetto i bambini dall’essere inviati in Russia.

Poi, è arrivato l’11 novembre, l’Ucraina ha ripreso il controllo di Kherson. Le condizioni dell’ospedale pediatrico restavano difficili, pesava soprattutto la mancanza di elettricità, corsie e sale operatorie al buio come in tutta la città. E ancora bombe, tanto da ridurre il personale sanitario, difficile raggiungere l’ospedale, la gente lasciava Kherson. Alcuni infermieri erano costretti a turni di 48-72 ore di fila, spesso alla luce di una sola lampada, di una torcia elettrica, prendendosi cura non solo degli orfani ma anche di altri pazienti. Una delle infermiere ha adottato uno degli orfani. Non si sa dove siano finiti i 46 bambini scomparsi dall’orfanotrofio di Kherson, quelli che non sono stati salvati dalle false cartelle dei medici dell’ospedale pediatrico.

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