Chi è Sergei Markov? L'ex consigliere di Putin che vedeva di buon occhio Salvini
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Chi è Sergei Markov? L'ex consigliere di Putin che vedeva di buon occhio Salvini

L'ex consigliere del presidente russo Sergei Markov aveva parlato al Corriere della Sera, commentando il prossimo viaggio del leader della Lega a Mosca e del ruolo diplomatico dell'Italia nel conflitto.

Chi è Sergei Markov? L'ex consigliere di Putin che vedeva di buon occhio Salvini
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6 Ottobre 2022 - 16.10


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Sergei Markov è stato un consigliere di Vladimir Putin fino al 2018 e deputato della Duma fino al 2012, e attualmente è il direttore dell’Istituto di Ricerche politiche a Mosca. In un’intervista al Corriere della Sera, Markov ha parlato delle strategie future di Putin in Ucraina, guardando anche all’Italia, e all’amico Salvini, come possibile sponda per cercare un compromesso con Kiev.

“Se non ci riusciamo con le auto di lusso, va bene anche una bicicletta”- ironizzando sul fatto che, se i negoziati spettano ai governi in carica, “ai Draghi, ai Macron, ma se loro non ce la fanno a recepire le ragioni del nostro Paese, ben vengano i leader di partiti amici come Salvini. E se falliscono anche loro, toccherà poi agli scrittori, agli attori, ai cantanti, ai poeti. Il problema va risolto”. 

“Voi italiani avete già presentato un piano per un possibile compromesso. Ma qui da noi è stato fortemente criticato. Lo avete inviato a Mosca, e anche all’Onu. Ma Guterres è un personaggio totalmente filoamericano. Non so se per volontà sua o meno, non è in grado di rappresentare l’autorevolezza dell’Onu. Per noi è uno sponsor degli Usa. Il piano di Roma non tiene conto dell’enorme differenza tra la posizione russa e quella europea, che oggi non può essere ricondotta ad un compromesso”.

Markov insiste sul fatto che l’Ucraina è uno stato terroristico e filonazista: “Lo è, senza dubbio. E sta facendo affondare nel sangue fino al ginocchio il suo popolo, con l’aiuto dei politici europei che per otto anni hanno sostenuto uno Stato terroristico. Quindi, al momento un accordo è assolutamente impossibile”. 

E iniziative come quelle di Matteo Salvini “servono a trovare una futura via di uscita. L’Europa può rifiutare di ammettere la vera essenza dell’Ucraina, ma almeno potrebbe riconoscere l’esistenza di una minaccia diretta ed evidente allo Stato russo. Ed aiutarci ad eliminarla. La Russia usa la forza militare a causa di questa diretta minaccia mentre l’Unione Europea non desidera riconoscere che si tratta di uno Stato terroristico. Bisogna praticare una breccia in questo muro di due concetti così diversi. Salvini può dare un contributo, come Marine Le Pen. Se non ce la fa a convincere l’Italia e l’Europa, con il passare del tempo magari arriveranno attori come Leonardo di Caprio e altri nomi famosi. Perché questo è un problema che riguarda tutti”.

“Esiste una possibilità che Salvini venga ricevuto da Putin – prosegue Markov – In fondo, è il capo di un partito alleato di quello del presidente, Russia Unita. Più probabile sarebbe un colloquio con Sergey Lavrov. Ancora più probabile, quasi certo, un incontro con lo speaker della Duma. Insomma, contatti a livello parlamentare proprio per via di questa vicinanza”. Una visita del papa in Russia «non darebbe alcun risultato, perché il Papa deve prima formulare una proposta precisa.

Nell’intervista al Corriere, Francesco ha enunciato alcune osservazioni positive per noi, quando ha parlato di un `abbaiare della Nato alle porte della Russia. Quindi la sua venuta sarebbe anche possibile. Ma al tempo stesso ha riservato giudizi negativi sul patriarca di Mosca, che già si trova in una posizione complicata perché uno Stato terroristico sta conquistando metà del suo gregge.

Sull’opportunità di una visita del genere, verrà senz’altro interpellato Kirill. E vi dico già che la sua risposta non sarà positiva. Non può essere costruttiva nessuna opinione che ignori il semplice fatto che l’attuale regime di Kiev da otto anni uccide gente nel Donbass e in Ucraina. Se si chiude un occhio su questi fatti non si può essere considerati buoni cristiani né politici democratici. Immagino che Salvini sia interessato al papa, perché i buoni cattolici fanno parte del suo elettorato. Quanto più si mostrerà pacifista, tanti più voti raccoglierà”.

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