A Izhevsk, capitale della Repubblica dell’Udmurtia, c’è stata una sparatoria in una scuola: 15 persone, tra le quali 11 bambini, sono state uccise e 21 ferite, tra i quali anche 14 minori. L’aggressore, secondo quanto riferisce il governatore locale, si sarebbe suicidato.
“Il corpo dell’uomo che ha aperto il fuoco è stato trovato dalla polizia. Secondo i rapporti, si è suicidato”, ha riferito il servizio stampa del ministero dell’Interno russo. La scuola dove è avvenuta la sparatoria è stata fondata nel 1994, contava 982 studenti e 80 insegnanti. Ancora poco chiare comunque le circostanze dell’attentato. Il killer era in possesso di due pistole traumatiche convertite per sparare proiettili letali, caricatori vuoti e altri carichi di cartucce.
In base a un video diffuso su Telegram, l’uomo aveva indosso una maglia nera con una svastica rossa: si chiamava Artem Kazantsev, nato nel 1988, originario della città di Izhevsk, diplomato in quella stessa scuola. Attualmente, gli investigatori del Comitato investigativo russo stanno conducendo una perquisizione nel suo luogo di residenza, sono allo studio l’identità dell’aggressore, le sue opinioni e l’ambiente circostante, la sua adesione alle visioni neofasciste e all’ideologia nazista.
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha dichiarato che l’attacco nella scuola di Izhevsk è stato commesso “da una persona che molto probabilmente appartiene a un’organizzazione o a un gruppo neonazista”. Lo riporta l’agenzia Interfax.