I consiglieri di Orban: "Troppe donne istruite, a rischio la natalità e gli uomini saranno discriminati"
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I consiglieri di Orban: "Troppe donne istruite, a rischio la natalità e gli uomini saranno discriminati"

Un rapporto dell'ufficio dei revisori economici del parlamento (molto vicino a Orban) arriva a sostenere che troppe donne istruite possano provocare squilibri sociali.

I consiglieri di Orban: "Troppe donne istruite, a rischio la natalità e gli uomini saranno discriminati"
Orban e Giorgia Meloni
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28 Agosto 2022 - 13.09


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In Ungheria ci sarebbe un eccessivo numero di donne istruite, e ciò comporterebbe un serio rischio sia all’equilibrio demografico ma anche a quello economico del paese, senza parlare della discriminazione e dello svilimento delle capacità ‘tipicamente’ maschili.

È quanto è possibile legge in un rapporto redatto dall’Ufficio dei revisori economici del Parlamento, molto vicino a Viktor Orbán. Per il premier ungherese, considerato tra i più arretrati in fatto di parità di genere, il fatto che ci siano più donne che uomini iscritte all’università rappresenterebbe un problema, anche da un punto di vista economico.

La ricerca – Il rapporto, risultato di uno studio che ha coinvolto 700 studenti e genitori, ha rilevato che a fronte di un maggiore numero di donne iscritte all’università – nell’ultimo anno pari al 54,5% – sono sempre di più gli studenti maschi che lasciano gli studi prima di concludere il percorso accademico. Se le cose non cambiano quindi – è la tesi dello studio – tra qualche anno in Ungheria le donne laureate saranno in maggioranza rispetto agli uomini con il loro stesso livello d’istruzione, e questo le porterà a non sceglierli come loro mariti e quindi a non fare figli.

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E in un Paese in cui la natalità è tra gli argomenti in cima all’agenda di governo – basta pensare che nel 2019 Orbán ha introdotto l’esenzione a vita della tassa sui redditi per tutte le donne che partoriscono e si prendono cura di almeno quattro figli – questo è tutt’altro che un problema di poco conto. 

Uomini “discriminati” – Non solo, secondo lo studio ci sarebbero rischi importanti anche per l’economia e per gli equilibri sociali. Il fenomeno dell’educazione in rosa, anche detto “pink educaticon”, rischierebbe infatti di svilire gli uomini e portarli a perdere la loro naturale tendenza “ai rischi e all’imprenditorialità”. Questo perché in una scuola in cui il corpo docente prevalentemente femminile – oltre l’82% – si tenderebbe, prosegue lo studio, a promuovere le qualità tipicamente femminili, a svantaggio di quelle maschili, e a considerare le donne più diligenti.

A rischio l’uguaglianza dei sessi – “Chiunque abbia visto un ragazzo giocare a calcio sa che gli uomini sono in grado di svolgere compiti con un livello di concentrazione molto alto”, sottolinea il rapporto, ma se le competenze maschili vengono svalutate, gli studenti perderanno la capacità di “riparare un rubinetto, aggiustare un computer o montare un mobile”. Il risultato finale di tutto ciò sarà ben presto – concludono gli studiosi – un forte indebolimento dell’uguaglianza (dei sessi) con un impatto sulla società molto importante: sarebbero infatti proprio quelle tendenze tipicamente maschili a costituire la base necessaria per “lo sviluppo ottimale dell’economia”.

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