Bavaglio in Bielorussia: attivista condannata a un anno e mezzo per una lettera contro l'invasione dell'Ucraina
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Bavaglio in Bielorussia: attivista condannata a un anno e mezzo per una lettera contro l'invasione dell'Ucraina

Lyudmila Romanovich condannata per una lettera contro l'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe russe inviata ad Aleksandr Lukashenko in cui definiva il despota bielorusso un «usurpatore»

Bavaglio in Bielorussia: attivista condannata a un anno e mezzo per una lettera contro l'invasione dell'Ucraina
Repressione in Bielorussia
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20 Giugno 2022 - 18.15


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Bavaglio e censura dal regime fantoccio tenuto in piedi con le corda da Putin, altrimenti sarebbe spazzato via.

 Un tribunale bielorusso ha condannato a un anno e mezzo di reclusione l’attivista del partito Bnf Lyudmila Romanovich per una lettera contro l’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe inviata ad Aleksandr Lukashenko in cui definiva il despota bielorusso un «usurpatore»: lo riferisce Current Time – uno dei siti di Radio Liberty – citando l’ong per la difesa dei diritti umani Viasna, la quale precisa che Romanovich è stata condannata ufficialmente per «offesa» a Lukashenko. Secondo Viasna, in Bielorussia ci sono ora più di 1.200 prigionieri politici.

Aleksandr Lukashenko ha ufficialmente vinto le presidenziali bielorusse dell’agosto del 2020 con l’80% dei voti, ma questo risultato secondo molti osservatori è evidentemente frutto di massicci brogli elettorali e nei mesi successivi in Bielorussia si sono registrate proteste di massa contro il capo di Stato, al potere dal 1994 e soprannominato «l’ultimo dittatore d’Europa».

Le manifestazioni pacifiche sono state represse dal regime a colpi di manganello e con ondate di arresti. Ue e Usa hanno imposto sanzioni al governo bielorusso, mentre la Russia ha sostenuto Lukashenko. 

In Bielorussia chi critica Lukashenko e Putin finisce in galera. In Italia chi apprezza Putin o si oppone agli aiuti all’Ucraina al massimo diventa ospite fisso nei talk show mentre nello stesso tempo grida alla censura e al nuovo maccartismo. Ovviamente ignorando cosa di stato davvero il maccartismo.

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