Putin, un regime reazionario di estrema destra, omofobo e liberticida: a Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato, all’unanimità, la Russia per la legge del 2012 contro gli agenti stranieri che ha colpito anche 73 organizzazioni non governative nel paese e che hanno fatto ricorso.
Le misure in questione – spiega la Corte di Strasburgo – prevedevano la registrazione delle organizzazioni ricorrenti come «agenti esteri», che impone requisiti straordinari di revisione, rendicontazione e pubblicazione, e il rischio di pesanti sanzioni. Come risultato di queste misure, un gran numero di questi le organizzazioni si sono trovate costrette a dissolversi o liquidate.
La Corte ha ritenuto che la Russia debba pagare a ciascun ricorrente gli importi indicati nella sentenza, che rappresentano un totale di 292.090 euro per i danni materiali, 730.000 euro per i danni morali, e 118.854 euro per i costi e le spese.
Il presidente Vladimir Putin ha promulgato una legge in base alla quale la Federazione ha deciso di sottrarsi alle decisioni della Corte europea dei diritti dell’uomo adottate dopo il 15 marzo.