Svezia, una deputata di origini curde salva il governo dalla sfiducia: "Non cedete ai ricatti di Erdogan"
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Svezia, una deputata di origini curde salva il governo dalla sfiducia: "Non cedete ai ricatti di Erdogan"

La sfiducia che ha messo in difficoltà la premier socialdemocratica Magdalena Andersson era stata proposta dalla destra contro il ministro della Giustizia, accusato di inerzia di fronte alla crescita della violenza criminale delle gang.

Svezia, una deputata di origini curde salva il governo dalla sfiducia: "Non cedete ai ricatti di Erdogan"
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7 Giugno 2022 - 15.50


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La Svezia vorrebbe entrare nella Nato, a condizione però che Erdogan dia il suo benestare. Per farlo, ormai è chiaro, il premier turco vuole una contropartita legata alla popolazione curda. E’ di queste ultime ore il caso del salvataggio del governo di Stoccolma proprio grazie a un voto di una deputata di origini curde.

Il governo svedese si è salvato in Parlamento da un voto di sfiducia grazie all’apporto decisivo di una deputata indipendente di origine curda, che chiede che Stoccolma non ceda al “ricatto” della Turchia sul suo ingresso nella Nato.

La sfiducia che ha messo in difficoltà la premier socialdemocratica Magdalena Andersson era stata proposta dalla destra di Democratici Svedesi contro il ministro della Giustizia, Morgan Johansson, accusato di inerzia di fronte alla crescita della violenza criminale delle gang.

Il voto in aula ha evitato la caduta del governo grazie all’accordo dell’ultimo minuto raggiunto con la deputata Amineh Kakabaveh, ex membro del Partito della Sinistra ora indipendente, di origine curdo-iraniane, che da novembre ha avviato una battaglia politica, ingaggiando il governo di Stoccolma nell’appoggio ai curdi siriani del Pyd/Ypg, che Ankara considera “terroristi”.

Il suo voto è stato assicurato in cambio dell’impegno a non cedere alle richieste della Turchia sull’ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia, accusate da Ankara di appoggiare e dare rifugio al “terrorismo curdo”.

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