Mattarella: "Chi si disinteressa dell'Ucraina, dimentica i valori della Resistenza e la Liberazione dal regime fascista"
Top

Mattarella: "Chi si disinteressa dell'Ucraina, dimentica i valori della Resistenza e la Liberazione dal regime fascista"

Il presidente della Repubblica ha incontrato le associazioni combattentistiche d'arma al Quirinale: "L'attacco violento della Russia ci riporta alle pagine più buie dell'imperialismo"

Mattarella: "Chi si disinteressa dell'Ucraina, dimentica i valori della Resistenza e la Liberazione dal regime fascista"
Sergio Mattarella
Preroll

globalist Modifica articolo

22 Aprile 2022 - 14.10


ATF

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha incontrato le associazioni combattentistiche d’arma al Quirinale, e ha parlato del 25 aprile e della guerra in Ucraina: “C’è chi manifesta disinteresse per le sorti Ucraina. Ci si dimentica dei valori del 25 aprile e della Resistenza. Il 25 aprile ci ricorda un popolo in armi per affermare il proprio diritto alla pace dopo la guerra voluta dal regime fascista.

“Fu un’esperienza terribile; che sembra dimenticata, in queste settimane, da chi manifesta disinteresse per le sorti e la libertà delle persone, accantonando valori comuni su cui si era faticosamente costruita, negli ultimi decenni, la convivenza pacifica tra i popoli”, ha detto il capo dello Stato.

“Il convinto e incondizionato rifiuto di ogni sopraffazione totalitaria, unitamente alla consapevolezza dell’importanza della democrazia, all’affermazione coraggiosa e intransigente del rispetto della dignità umana, al rifiuto di ogni razzismo, alla fedeltà ai propri ideali, sono i valori che ci sono stati affidati dalla Liberazione”, ha detto il presidente Mattarella nel suo discorso.

Leggi anche:  Giornata della Memoria, Mattarella: "La mafia è una zavorra per il Paese, le istituzioni si impegnino"

Il capo dello Stato ha anche ricordato la guerra in Ucraina. “In queste settimane abbiamo assistito – con profondo senso di angoscia – a scene di violenza su civili, anziani donne e bambini, all’uso di armi che devastano senza discrimine, senza alcuna pietà.

L’attacco violento della Federazione Russa al popolo ucraino non ha giustificazione alcuna. La pretesa di dominare un altro popolo, di invadere uno Stato indipendente, ci riporta alle pagine più buie dell’imperialismo e del colonialismo“, ha detto Mattarella, che ha aggiunto: “L’incendio appiccato alle regole della comunità internazionale è devastante; e destinato a propagare i suoi effetti se non si riuscisse a fermarlo subito, scongiurando il pericolo del moltiplicarsi, dalla stessa parte, di avventure belliche di cui sarebbe difficile contenere i confini. La solidarietà, che va praticata nei confronti dell’Ucraina, deve essere ferma e coesa. È possibile che questo comporti alcuni sacrifici. Ma questi avrebbero portata di gran lunga inferiore rispetto a quelli che sarebbe inevitabile subire se quella deriva di aggressività bellica non venisse fermata subito”.

Leggi anche:  Claudio Baglioni nominato Cavaliere di Gran Croce dal presidente Sergio Mattarella

Il presidente della Repubblica ha anche detto che dal 25 aprile viene un appello alla pace e a non ad arrendersi di fronte alla prepotenza: “A praticare il coraggio di una de-escalation della violenza, il coraggio di interrompere le ostilità e di ritirare le forze di invasione. Il coraggio di ricostruire. La straordinaria conquista della libertà, costata sacrifici e sangue ai popoli europei – e condivisa per molti decenni – non può essere rimossa né cancellata. Sappiamo anche che la libertà non è acquisita una volta per sempre e che, per essa, occorre sapersi impegnare senza riserve. Vale ovunque. In Europa come in Italia”

Incontrando le associazioni combattentistiche d’arma al Quirinale, Mattarella ha poi ricordato la ricorrenza della Giornata nazionale per la salute della donna. “Anche nella tutela della salute si sono manifestate differenze di genere, ha detto il Capo dello Stato, che ha concluso il suo intervento riferendosi alle Associazioni: i valori che ci sono stati affidati dalla Liberazione “devono essere trasmessi alle nuove generazioni”.

Native

Articoli correlati