Taiwan, la Cina avverte gli Usa: "Basta con le provocazioni, Taipei è cinese e nessuno può dire il contrario"
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Taiwan, la Cina avverte gli Usa: "Basta con le provocazioni, Taipei è cinese e nessuno può dire il contrario"

In un serrato colloquio tra i ministri della Difesa di entrambe i paesi, Pechino ha chiesto a Washington di tornare a parlare con serenità e di coesistere pacificamente per evitare qualsiasi tipo di duro confronto.

Taiwan, la Cina avverte gli Usa: "Basta con le provocazioni, Taipei è cinese e nessuno può dire il contrario"
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21 Aprile 2022 - 11.26


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La Cina ha chiesto con forza agli Stati Uniti di smettere con le provocazioni navali nel Pacifico e di non proseguire sulla strada del provare a infangare la reputazione di Pechino con la guerra in Ucraina. In sintesi è questo il contenuto delle parole del ministro della Difesa cinese Wei Fenghe, rivolte al segretario americano della Difesa Lloyd Austin, su richiesta di quest’ultimo. 

come sottolinea il People’s Daily, edizione in inglese dell’organo del Partito comunista cinese, che mette in rilievo la notizia del colloquio, il primo tra i due. Taiwan è stata, ovviamente, tra i temi discussi e – riferisce il People’s Daily, l’edizione inglese dell’organo del partito comunista cinese – Wei ha “solennemente confermato che Taiwan è una parte inalienabile della Cina, e questo è un fatto e uno status quo che nessuno può cambiare”. 

Quella dell’isola è per Pechino, ha avvertito il ministro, “una questione che, se non verrà gestita bene, avrà un impatto dirompente sulle relazioni Cina-Usa”, perché “l’esercito cinese salvaguarderà risolutamente la sovranità nazionale, la sicurezza e l’integrità territoriale”. Da parte sua, secondo il quotidiano cinese, Austin “ha ribadito che gli Usa restano attestati sulla politica di una sola Cina”. 

Entrambi hanno poi confermato la volontà di lavorare per un approfondimento degli scambi e della cooperazione militare, secondo le linee guida del consenso raggiunto da Xi Jinping e Biden per “impegnarsi nel rispetto reciproco, coesistere pacificamente ed evitare il confronto”.

Sulle recenti proposte portate davanti alle Nazioni unite a proposito dell’Ucraina, la Cina si è astenuta o ha votato con la Russia, e i media controllati dallo Stato cinese hanno amplificato la disinformazione russa sull’organizzazione di attacchi da parte dell’Ucraina e sulla produzione di armi biologiche con la cooperazione degli Stati Uniti. Xi ha incontrato Putin a Pechino meno di un mese prima che la Russia lanciasse l’invasione dell’Ucraina il 24 febbraio e allora i due diffusero una dichiarazione congiunta affermando la loro relazione «senza limiti». La Cina ha mantenuto il suo sostegno a Mosca nonostante le prove di crimini di guerra commessi dalle truppe russe e dice che mantiene normali legami economici tra i Paesi nonostante l’imposizione di sanzioni economiche.

Si ritiene inoltre che la Cina stia studiando la crisi ucraina per vedere come potrebbe in seguito influenzare la politica nei confronti di Taiwan, che Pechino minaccia di invadere per portarla sotto il proprio controllo. Taiwan e la Cina si divisero durante una guerra civile nel 1949, ma la Cina rivendica l’isola come proprio territorio.

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