La città di Mariupol continua a essere uno dei teatri più sanguinosi della guerra in Ucraina. A confermarlo è il consigliere del sindaco Petro Andruyschenko, che ha testimoniato come i combattimenti stiano diventando sempre più feroci. L’avvistamento dei bombardieri Ty mostra le intenzioni dei russi di bombardare Asovstal e il porto dopo che hanno utilizzato bombe Fab-3000. Quelli degli occupanti – dice ancora il consigliere attraverso un canale telegram – sono i metodi più vili di combattimento e non è escluso l’utilizzo di armi di distruzione di massa.
Intanto chi resta in città viene controllato accuratamente, in caso non superi il ‘filtraggio’ viene deportato a Dokuchaevska o a Donetsk: solitamente il 5-10% del totale. Gli occupanti hanno comunicato che il 18 aprile è prevista la chiusura definitiva della città in entrata/uscita e ci sarà il divieto di spostamento in città per una settimana. Non solo. Gli occupanti comunicano di aver arrestato un generale della Nato a Mariupol, mentre continuano a diffondere notizie dei crimini sui civili da parte di Azov.
Sempre più critica la situazione umanitaria – prosegue Andruyschenko – In città non è rimasto più un medico o infermiere, le medicine vengono distribuite in maniera caotica, ovviamente senza ricetta. Gli occupanti affermano di aver riavviato l’ospedale 17, ma di fatto in servizio c’é un unico terapeuta e a causa dei continui attacchi raggiungere l’ospedale è di fatto impossibile.