Sergey Orlov, il vice-sindaco di Mariupol restato in Ucraina mentre moglie e figlia sono in Calabria
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Sergey Orlov, il vice-sindaco di Mariupol restato in Ucraina mentre moglie e figlia sono in Calabria

Tra i profughi ucraini arrivati in Calabria, ci sono anche Tanja Hlandkikh e la sua Juna. La prima è la moglie, la seconda, la figlia, quindicenne, del vicesindaco di Mariupol: la città martire sul mare d’Azov assediata dai soldati della Federazione Russa

Sergey Orlov, il vice-sindaco di Mariupol restato in Ucraina mentre moglie e figlia sono in Calabria
Sergey Orlov vice-sindaco di Mariupol
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3 Aprile 2022 - 12.54


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Lui si chiama Sergey Orlov (Misha) è rimasto nelle vicinanze di Mariupol (città ci sui è vicesindaco) mentre Tra i profughi ucraini arrivati in Calabria, ci sono anche Tanja Hlandkikh e la sua Juna. La prima è la moglie, la seconda, la figlia, quindicenne, del vicesindaco di Mariupol: la città martire sul mare d’Azov assediata dai soldati della Federazione Russa. Ora sono a Cirò Marina.

Orlov nei giorni scorsi aveva accusato i russi: “25 giorni di blocco totale senza nessun collegamento, non si riesce neanche a trasferire farmaci, cibo”, ha detto a Sky Tg24. “Le truppe russe non ci permettono neanche di seppellire chi ha perso la vita. Ci sono ancora delle persone ma vivono senza riscaldamento, vanno a caccia di qualcosa da mangiare, preparano cibo per strada. Si sente tutta questa difficoltà”, ha aggiunto. E ancora: “Dal punto di vista militare, si vede la gente combattere per strada e anche in centro ci sono truppe ovunque. Nella maggior parte delle periferie ci sono quelli che noi chiamiamo ‘controlli temporanei’ da parte dei soldati russi, però il centro vero e proprio ed alcuni quartieri sono ancora protetti e difesi dall’esercito ucraino

Alla domanda sulla possibilità che i cittadini che si trovino in Russia siano stati “deportati”, ovvero trasferiti lì contro la loro volontà, Orlov ha risposto “assolutamente”. Il vicesindaco ha anche incolpato la Russia per il fatto che non si sia ancora raggiunto un accordo. “La Russia non permette nulla, nemmeno l’apertura di corridoi. Ringrazio i Paesi europei, ma la Russia uccide in media 150 civili ogni giorno”.

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