Guerra Russia-Ucraina, a Kiev bombardamenti nella notte nonostante i negoziati
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Guerra Russia-Ucraina, a Kiev bombardamenti nella notte nonostante i negoziati

I negoziati di Istanbul hanno portato alle prime deboli aperture di Mosca, ma nella notte intorno alla capitale ucraina si è continuato a sparare. Intanto non diminuisce la tensione tra Usa e Russia.

Guerra Russia-Ucraina, a Kiev bombardamenti nella notte nonostante i negoziati
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30 Marzo 2022 - 09.21


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I primi spiragli di pace scaturiti dai negoziati di Istanbul, non hanno fermato i raid russi in Ucraina, che sono continuati per tutta la notte nei dintorni di Kiev. Nonostante la disponibilità annunciata da Mosca di ridurre le attività militari, intorno alla capitale si è continuato a sparare.

Lo riferisce una corrispondente della Bbc, secondo la quale la giornata è iniziata con il suono delle sirene anti-aeree, seguito da forti esplosioni provenienti dai sobborghi della città che si sono sentiti anche nel centro della capitale. Anche un altro reporter britannico, sempre a Kiev, su Twitter parla di “molti colpi di artiglieria che rimbombano dai margini della città” udibili fino al centro, ma non è chiaro – aggiunge – se a sparare siano i russi o gli ucraini. 

E intanto non migliorano i rapporti tra Usa e Russia, con il dipartimento di Stato che diffonde un nuovo avviso agli americani, invitati a lasciare ‘immediatamente’ il Paese o a non recarvisi perchè potrebbero essere ‘trattenuti’ in ragione del conflitto in corso in Ucraina. La Casa bianca esclude che un incontro tra i presidenti americano e russo Joe Biden e Vladimir Putin possa essere messo in agenda prima di una “significativa de-escalation militare” che di fatto ancora non si vede. Le sirene sono risuonate nella notte a Kiev e in altre città mentre sia l’esercito ucraino che il Pentagono ritengono che Mosca non abbia messo in atto alcun ritiro ma un “ingannevole” riposizionamento di truppe, con duemila soldati russi spostati in Ucraina dalla Georgia. Zelensky parla di “segnali positivi” dai negoziati ma precisa che “non vediamo alcun motivo per fidarci delle parole di alcuni rappresentanti di uno Stato che continua a combattere per la nostra distruzione. Gli ucraini non sono persone ingenue”.

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E nel 35/o giorno di guerra ribadisce che “non ci possono essere compromessi sulla nostra integrità territoriale”. Scoppia intanto il nodo alimentare, con la Russia accusata dalla vice segretaria di Stato Usa Wendy Sherman in una riunione del Consiglio di Sicurezza Onu di aver provocato una “crisi alimentare mondiale” e di far correre il rischio di una carestia in vari Paesi scatenando una guerra contro l’Ucraina, considerata il “granaio d’Europa”. “I prezzi dei generi alimentari stanno già salendo alle stelle nei Paesi a basso e medio reddito poiché la Russia soffoca le esportazioni ucraine. In tutto il Medio Oriente e l’Africa, i prezzi già elevati delle materie prime di base, compreso il grano, sono aumentati tra il 20% e il 50% quest’anno”, ha proseguito, dicendosi “particolarmente preoccupata per paesi come Libano, Pakistan, Libia, Tunisia, Yemen e Marocco, che dipendono fortemente dalle importazioni ucraine per nutrire le loro popolazioni”.

Mosca respinge le accuse, considerando le parole della Sherman – lo afferma l’ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov – “parte della guerra dell’informazione di Washington contro la Russia”. La Sherman ribatte denunciando che i russi stanno bloccando 94 navi alimentari civili nella regione del Mar Nero e hanno bombardato tre navi che trasportano merci, soprattutto agricole, dai porti del Mar Nero in tutto il mondo. E la vicenda ucraina torna a pesare anche nella politica interna americana, con Donald Trump che ha chiesto a Putin di rivelare ogni informazione in suo possesso su eventuali irregolarità riguardanti il figlio di Biden, Hunter.

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