Ucraina, Olena Zelenska e i convogli della vita: "Così salviamo i bambini colpiti dalla guerra"
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Ucraina, Olena Zelenska e i convogli della vita: "Così salviamo i bambini colpiti dalla guerra"

La moglie del presidente ucraino si è confessata in una lunga intervista al Corriere della Sera, parlando della sua attività legata al salvataggio dei bambini ucraini, coinvolti nel conflitto con la Russia.

Ucraina, Olena Zelenska e i convogli della vita: "Così salviamo i bambini colpiti dalla guerra"
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23 Marzo 2022 - 09.56


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Olena Zelenska, moglie del presidente ucraino, si è attivata sin dai primi giorni di guerra per aiutare la propria popolazione colpita dall’aggressione russa. In un’intervista al Corriere della Sera ha parlato della sua attività nell’aiutare i civili e i bambini. 

“Come sto? Come un essere umano che ha una guerra in casa. Come ogni cittadino ucraino. Ogni giorno bisogna chiamare tutti i parenti. Sono vivi? Controllare i messaggi. Se appaiono come letti, si può ancora sperare che abbiano avuto un minimo accesso alla rete, che siano in vita. Ed è già una fortuna incredibile in guerra”. Così Olena Zelenska, moglie del presidente ucraino, in un’intervista al Corriere della Sera. 

Dall’inizio del conflitto, la first lady di Kiev si è mobilitata per garantire corridoi umanitari alla popolazione e anche per evacuare i bambini malati di cancro verso i Paesi occidentali, tra cui la Francia, con aiuto di Brigitte Macron, la première dame francese. “Questi ‘convogli della vita’ non hanno precedenti. È una vera e propria operazione di salvataggio. Quando è diventato chiaro che era impossibile curare i bambini malati di cancro nei rifugi anti-bomba, abbiamo immediatamente cercato una soluzione. Per prima cosa, i bambini di diverse zone del Paese, anche molto calde, vengono trasportati a Leopoli, al Western Ukrainian Specialized Children’s Medical Centre”.

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Lì vengono visitati, le loro condizioni si stabilizzano, le cartelle cliniche sono ricostruite e tradotte in diverse lingue: “In seguito, un hub in Polonia consente ai bambini di ricevere una diagnosi e un supporto medico. Dopo i giovani pazienti, col sostegno della comunità oncologica internazionale, vengono smistati. Alcuni restano in Polonia, altri vengono mandati in Francia, in Italia, in Germania, negli Stati Uniti, in Canada. Sono felice di aver potuto essere utile al progetto”.

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