Bombe al fosforo bianco: gli effetti devastanti dell'arma vietata dall'Onu
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Bombe al fosforo bianco: gli effetti devastanti dell'arma vietata dall'Onu

Al protocollo ha aderito anche la Russia nel 1982. Se fosse confermato l’utilizzo di queste armi, la Russia starebbe quindi violando la legge internazionale. 

Bombe al fosforo bianco: gli effetti devastanti dell'arma vietata dall'Onu
Bombe al fosforo bianco
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23 Marzo 2022 - 14.53


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Quali sono gli effetti delle bombe al fosforo bianco, che secondo le accuse del sindaco di Irpin i russi starebbero usando sulla popolazione civile in Ucraina? Il fosforo bianco è un’arma letale, gravemente tossica per ingestione e inalazione. In pochi secondi provoca ustioni gravissime ed estremamente dolorose. Quando viene in contatto con la pelle, il fosforo brucia i tessuti provocandone la necrosi fino alle ossa. 

Il fosforo bianco è un’arma devastante e il suo uso sui civili è vietato dalla “Convenzione delle Nazioni Unite su certe armi convenzionali”, conclusa a Ginevra nel 1980 ed entrata in vigore nel 1983. Secondo le convenzioni, le bombe incendiarie al fosforo possono essere utilizzate solamente a scopo di illuminazione, per spaventare il nemico o per creare una cortina fumogena, per nascondere le proprie truppe, coprire la ritirata o impedire al nemico di avanzare.

La Convenzione mira a vietare o limitare l’uso di alcune armi convenzionali che sono considerate eccessivamente dannose o i cui effetti sono indiscriminati. È formata da cinque protocolli, il terzo dei quali è dedicato alle armi incendiarie di cui fanno parte le bombe al fosforo. Il Protocollo III stabilisce che è vietato “in ogni circostanza fare oggetto di attacco con armi incendiarie la popolazione civile” e “attaccare qualsiasi obiettivo militare situato all’interno di una concentrazione di civili”. 

Inoltre il Protocollo vieta di utilizzare le armi incendiarie su foreste o altri tipi di piante, a meno che “tali elementi naturali siano utilizzati per coprire, nascondere o camuffare combattenti o altri obiettivi militari, o siano essi stessi obiettivi militari”. Al protocollo ha aderito anche la Russia nel 1982. Se fosse confermato l’utilizzo di queste armi, la Russia starebbe quindi violando la legge internazionale. 

La Russia ha peraltro ratificato questa convenzione ben prima degli Stati Uniti, che hanno fatto lo stesso solo nel 2009, mantenendo peraltro una riserva: quella di utilizzare armi incendiarie contro obiettivi militari ubicati in concentrazioni di civili, ove si ritenga che tale uso provocherebbe minori vittime e/o minori danni collaterali rispetto alle armi alternative”, specifica il testo, “adottando tutte le precauzioni possibili al fine di limitare gli effetti incendiari all’obiettivo militare”. 

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