Per la prima volta il presidente ucraino Zelensky sembra aprire a un possibile compromesso sulla Crimea e sul Donbass. “Possiamo discutere e trovare un compromesso su come questi territori continueranno a vivere”, ha dichiarato all’emittente televisivo Abc.
“Sono pronto a dialogare ma non a capitolare”, ha aggiunto Zelenksy, sottolineando anche – con tono polemico – le “promesse non mantenute dall’Occidente”, per esempio nel supporto dal punto di vista della flotta aerea.
Riguardo il riconoscimento di Crimea e Donbass, che Putin ieri aveva posto tra le condizioni per fermare le ostilità, Zelensky ha anche chiarito: “Per me è importante sapere come la gente che vuole essere parte dell’Ucraina vivrà in questi territori. La questione è più complicata del semplice riconoscerle”. In più, riferendosi a quanto detto da Putin, ha fatto notare: “Questo e’ un ultimatum e noi non siamo pronti per gli ultimatum”.
La terza guerra mondiale
Prosegue l’offensiva russa in Ucraina, dopo 13 giorni il duro attacco del Cremlino non accenna a fermarsi. Neanche il terzo round dei negoziati di pace è servito per portare una soluzione diplomatica al conflitto, tantomeno i corridoi umanitari utilizzati per far evacuare i civili colpiti.
In esclusiva all’Abc, il presidente ucraino Zelensky ha parlato degli sviluppi della guerra, puntando ancora il dito contro Putin: “Deve interrompere la guerra che lui stesso ha iniziato, anche se non vuole riconoscerlo. Ho parlato con tanti presidenti di nazioni diverse e purtroppo questa guerra non finirà così. Scatenerà la guerra mondiale. Tutti coloro che sono venuti sulla nostra terra, tutti coloro che hanno dato gli ordini, sono tutti criminali di guerra”.