Come funziona la direttiva per la protezione degli sfollati nella Comunità Europea
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Come funziona la direttiva per la protezione degli sfollati nella Comunità Europea

La Commissione europea sta vagliando la possibilità di introdurre uno strumento di protezione degli sfollati, in caso avessero necessità di lasciare il proprio paese e di rifugiarsi in un altro Stato, con la garanzia di ricevere supporto e assistenza.

Come funziona la direttiva per la protezione degli sfollati nella Comunità Europea
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28 Febbraio 2022 - 11.51


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La situazione ucraina sta aprendo le porte a un vero e proprio esodo di potenziali rifugiati, con la Commissione europea e alcuni paesi membri che stanno spingendo per applicare una direttiva sulla “protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati”.

Una direttiva approvata nel 2001 e che mai, fino a oggi, è stata applicata.
Lo strumento, in origine, era stato concordato per affrontare massicci afflussi nella Ue di cittadini stranieri, costretti a lasciare il proprio paese a causa di guerre, violenze o violazioni dei diritti umani, non imponendo però la  distribuzione obbligatoria dei richiedenti asilo nei paesi dell’Unione.
La durata del provvedimento è di un anno e può essere prorogata fino a un massimo di due, e terminerebbe se il Consiglio ritenesse sicuro il rimpatri degli sfollati.
CI sono anche categorie di persone che non rientrano in questo sistema di protezione: i sospettati di crimini contro la pace, crimini di guerra, crimini contro l’umanità, reati gravi di natura non politica, atti contrari ai principi e alle finalità delle Nazioni Unite, o coloro che costituiscono un pericolo per la sicurezza del paese Ue ospitante.

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I paesi aderenti dovranno assicurare un titolo di soggiorno, valido per tutta la durata della protezione, il diritto di esercitare attività di lavoro subordinato o autonomo e di accedere all’istruzione, alla formazione professionale e a esperienze di lavoro, assistenza sociale e sanitaria.

Per i minorenni, saranno garantiti gli accessi all’istruzione.

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