Covid, il punto sulla pandemia nel mondo: ecco chi se la passa peggio
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Covid, il punto sulla pandemia nel mondo: ecco chi se la passa peggio

La situazione Covid in tutto il mondo: dalla Germania a Israele passando per India e Giappone, cosa sta accadendo

Covid, il punto sulla pandemia nel mondo: ecco chi se la passa peggio
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8 Febbraio 2022 - 11.15


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In molti stanno pensando che con Omicron il Covid potrebbe fermarsi del tutto. Il coronavirus in Italia oggi sta rallentando la sua corsa , ma come negli altri Paesi? Tenendo conto che in molti casi i bollettini a ridosso del fine settimana risentono del minor numero di tamponi effettuati e di un rallentamento nelle comunicazioni, ecco la situazione all’estero:

Germania: l’incidenza cresce ancora. Il bollettino diffuso oggi dall’Istituto Robert Koch indica che nelle ultime 24 ore si sono registrati 95.267 nuovi contagi (11.117.857 da inizio pandemia) e altri 49 decessi per complicanze legate all’infezione (118.766 in totale). Il dato odierno sui contagi è in calo rispetto ai record dei giorni scorsi, ma nel fine settimana è sempre minore il numero di test effettuati. Continua però a crescere l’incidenza settimanale dei contagi da coronavirus che ha superato quota 1.400 e raggiunto i 1.426 casi positivi per 100.000 abitanti, un nuovo massimo. I casi attivi sono circa 2.857.000. I dati di ieri parlavano di 133.173 nuovi contagi in 24 ore e 41 decessi con un’incidenza pari a 1.400,8 casi per 100.000 abitanti. Lunedì scorso venivano segnalati 78.318 nuovi casi di coronavirus accertati in 24 ore e 61 decessi con un’incidenza pari a 1.176,8 contagi per 100.000 abitanti.

Svizzera: tasso di positività in aumento. Nelle ultime 72 ore si sono registrati 68.619 nuovi casi di coronavirus. I dati diffusi oggi dall’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) parlano anche di altri 20 decessi, mentre sono 238 le persone che sono state ricoverate in ospedale. Una settimana fa, l’Ufsp comunicava 89.453 casi, 26 decessi e 219 ricoveri. Con i risultati di 184.414 test trasmessi nelle ultime 72 ore, il tasso di positività è del 37,2%, contro il 34,7% della scorsa settimana. Il tasso di riproduzione, che ha un ritardo di una decina di giorni sugli altri dati, si attesta a 0,92. La variante Omicron rappresenta il 98,6% dei casi.

Francia: la situazione migliora. Ieri sono stati segnalati 155.439 nuovi casi di Covid (una settimana prima erano 249.448) e 129 morti, a fronte dei 241.049 contagi del bollettino di venerdì e dei 214.542 comunicati sabato. Ieri la Santé publique France ha confermato il decesso di altre 129 persone per complicanze legate al Covid-19 (più di 130.000 da inizio pandemia), dopo i 355 confermati venerdì (una parte risaliva ai giorni precedenti) e i 172 del bollettino di sabato. I dati di ieri parlavano di 33.027 persone ricoverate.

Regno Unito: la tempesta sembra alle spalle. Il bollettino odierno riporta 57.623 nuovi casi di Covid-19 (quasi 18 milioni da inizio pandemia), dopo i 92.368 segnalati lunedì scorso, come ha ricordato Sky News. Registrati altri 45 decessi nelle passate 24 ore (in totale oltre 158.000), dopo i 51 di lunedì scorso, sempre relativi a persone risultate positive al Covid nei 28 giorni precedenti.

Spagna: rallenta la diffusione dei contagi. Secondo El Paìs, in Catalogna la velocità di diffusione del coronavirus è la più bassa dell’intera pandemia, con un Rt di 0,63. Significa che ogni 100 persone se ne infettano 63 e si tratta di un dato al di sotto dello 0,64 del 29 aprile 2020, subito dopo il rigido lockdown imposto alla fine della prima ondata. Secondo il ministero della Salute, negli ultimi sette giorni si sono registrati 108.029 contagi, la metà di quelli della settimana precedente.

Portogallo: domina Omicron. Il numero dei contagi rimane alto, ma la pressione sugli ospedali si è ridotta. L’incidenza è di oltre 2.800 casi per 100.000 abitanti nel Paese che è stato travolto da Omicron nonostante l’alto tasso di vaccinazione con un totale – secondo la Johns Hopkins University – di quasi 3 milioni di casi e più di 20.000 morti da inizio pandemia.

Grecia: decessi di nuovo sopra quota 100. Oggi sono stati segnalati 18.855 nuovi casi di Covid-19 accertati nell’arco di 24 ore, a fronte dei 10.985 comunicati ieri (2.066.696 da inizio pandemia), e altri 109 decessi dopo i 95 di ieri e i 72 di sabato (24.210 in totale).

Bulgaria: in 24 ore lieve calo dei casi attivi. Il Paese europeo meno vaccinato ha registrato in 24 ore 2.181 nuovi casi di coronavirus (995.436 da inizio pandemia) e altri 42 decessi di pazienti Covid-19 (33.770 in totale). I casi attivi, riportano oggi i media locali, sono 259.523, 106 in meno rispetto al precedente bollettino.

Russia: in calo il dato sui contagi, ma oltre 500.000 casi in tre giorni. Il bollettino odierno riportato dall’agenzia Tass indica 171.905 nuovi casi confermati nelle ultime 24 ore e altri 609 decessi, a fronte del picco di 180.071 infezioni e dei 661 morti comunicati il giorno precedente e dei 177.282 casi registrati sabato. I dati ufficiali parlano di un totale di 12.982.023 contagi accertati dall’inizio della pandemia con 336.023 decessi e la Tass rileva come per la prima volta dal 10 gennaio si registri un calo del dato sui contagi giornalieri rispetto a quello comunicato il giorno precedente.

Israele: in calo forme gravi dopo il record di ieri. Le autorità sanitarie hanno segnalato stamani 52.600 nuovi casi di coronavirus accertati ieri (oltre 3,2 milioni da inizio pandemia), mentre sono in totale 9.180 i decessi per complicanze legate all’infezione, 20 registrati ieri. Dopo il numero record di 1.263 forme gravi di Covid, i dati riportati oggi dal sito Ynet parlano di 2.812 pazienti Covid-19 ricoverati, 1.235 dei quali con sintomi gravi in un Paese in cui più di 660.000 persone su oltre nove milioni di abitanti hanno ricevuto anche la quarta dose di un vaccino anti-Covid. L’indice R continua a scendere ed è a 0,84.

Turchia, venerdì scorso il record di contagi: i casi confermati questa sera dal ministero della Salute e riportati dall’agenzia Anadolu sono 96.514, accertati nell’arco di 24 ore, insieme ad altri 236 decessi. I dati di ieri parlavano di 87.934 contagi e 201 decessi, a fronte dei 98.715 casi comunicati sabato, quando il leader turco Recep Tayyip Erdogan ha confermato di essere risultato positivo insieme alla consorte Emine a un test per il coronvirus. Il bollettino diffuso sabato parlava anche di 221 morti, dopo che venerdì erano state confermate un record di 111.157 infezioni.

Iran: più di 100 decessi in 24 ore, mai così tanti da due mes. I dati odierni del ministero della Salute segnalano altri 104 decessi nelle ultime 24 ore (132.934 da inizio pandemia), mai così tanti da 69 giorni secondo l’agenzia Tasnim. Il bollettino indica anche 39.819 casi confermati ieri (6.619.000 in totale).

Usa: con Omicron superata soglia 900.000 morti. Da gennaio 2020, secondo i dati della Johns Hopkins University, il Covid-19 è ‘responsabile’ per più di 902.600 decessi negli Stati Uniti, dove si contano oltre 76,5 milioni di contagi. A gennaio l’aumento dei contagi portava a livelli record il numero delle persone ricoverate in ospedale per gli effetti del Covid-19.

Brasile: in una settimana più di 1,25 milioni di contagi. Ieri il ministero della Salute ha segnalato 59.737 nuovi casi di coronavirus (oltre 26 milioni da inizio pandemia) e altri 391 decessi per complicanze legate all’infezione (più di 632.000 in totale), dopo i 197.442 contagi e i 1.308 morti del bollettino comunicato sabato. Secondo Cnn Brasil, tra il 30 gennaio e il 5 febbraio il Paese avrebbe registrato più di 1,25 milioni di contagi.

Cina, poco più di 100.000 contagi confermati da inizio pandemia: le autorità sanitarie del Dragone, con una popolazione di oltre 1,4 miliardi di persone e finito sotto accusa per la gestione della fase iniziale dell’epidemia a Wuhan, hanno riferito oggi di 45 nuovi casi confermati di trasmissione locale del coronavirus (tre dei quali a Pechino, dove sono in corso i Giochi olimpici invernali), 34 casi ‘importati’ e 51 relativi a pazienti asintomatici, tutti accertati domenica. I dati ufficiali riportati dall’agenzia Xinhua, nel mezzo di una ferrea gestione della pandemia (la città di Baise, con 3,5 milioni di abitanti, è l’ultima a essere finita in lockdown), parlano di un totale di 106.419 contagi confermati (tra quelli di trasmissione locale e quelli ‘importati’) con 4.636 decessi in due anni.

Hong Kong: record di nuovi casi: l’ex colonia britannica sempre più nell’orbita di Pechino ha segnalato oggi 614 nuovi casi confermati di coronavirus, sette dei quali ‘importati’, un nuovo massimo – secondo Hong Kong Free Press – dopo i 342 confermati ieri. Da inizio pandemia a Hong Kong, allineata sulla strategia ‘zero-Covid’ di Pechino, sono stati 16.022 i casi accertati di Covid-19 con 213 decessi.

Giappone: a Tokyo bollettino record per un lunedì. La capitale, ha riportato la Nhk, ha confermato 12.211 nuovi casi di coronavirus, massimo assoluto per il bollettino del lunedì. Per la prima volta la scorsa settimana in tutto il Paese sono stati confermati più di 100.000 contagi in 24 ore. Da inizio pandemia il Giappone ha confermato oltre 3,3 milioni di contagi con più di 19.000 decessi.

India: in calo i casi attivi: il ministero della Salute del gigante asiatico, con una popolazione di oltre 1,3 miliardi di persone, ha segnalato oggi 83.876 nuovi casi di Covid-19 (42.272.014 da inizio pandemia) e altri 895 decessi (502.874 in totale). In calo, ha sottolineato il Times of India, i casi attivi, attualmente 1.108.938, mentre Ndtv evidenzia come sia la prima volta dal 6 gennaio che nel Paese non viene superata la soglia dei 100.000 nuovi casi in un giorno.

Corea del Sud: da tre giorni più di 35.000 nuovi casi ogni 24 ore: i dati diffusi stamani dall’Agenzia per il controllo e la prevenzione delle malattie (Kdca) parlano di 35.286 nuovi casi di Covid-19 (1.044.963 da inizio pandemia) ed è il terzo giorno consecutivo – ha sottolineato l’agenzia Yonhap – che il bollettino supera i 35.000 contagi nonostante nel fine settimana vengano effettuati meno test. Il Paese, che non aveva mai avuto bollettini così preoccupanti, ha registrato anche altri 13 decessi (6.886 in totale).

Australia: infezioni in calo: il Paese, che dopo quasi due anni riapre (dal 21 febbraio) ai turisti che hanno completato il ciclo vaccinale primario con due dosi di un vaccino anti-Covid, ha segnalato oggi circa 23.000 nuovi casi di Covid-19 e 46 decessi, come ha riportato anche il Washington Post sottolineano la drastica riduzione nel numero di infezioni dopo il picco di un mese fa, mentre sono in calo anche i dati relativi a ricoveri e pazienti in terapia intensiva. Dall’inizio della pandemia, stando ai dati della Johns Hopkins University, sono più di 2,7 milioni i casi di Covid-19 confermati con oltre 4.240 decessi.

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