In Afghanistan: il più bel regalo di Natale per milioni di bambini è la vita. Ma oggi è a rischio
Top

In Afghanistan: il più bel regalo di Natale per milioni di bambini è la vita. Ma oggi è a rischio

I  bambini in tutto l'Afghanistan sono sempre più vulnerabili alle malattie a causa della combinazione letale di crescente malnutrizione, crisi alimentare senza precedenti

In Afghanistan: il più bel regalo di Natale per milioni di bambini è la vita.  Ma oggi è a rischio
Bambini in Afghanistan
Preroll

Umberto De Giovannangeli Modifica articolo

22 Dicembre 2021 - 18.57


ATF

Per loro il più bel regalo di Natale è la vita. Una vita a rischio. Quella di milioni di bambini in Afghanistan.

Tragedia in atto

A darne conto, in una nota ufficiale, è l’Unicef, l’Agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia.

“I  bambini in tutto l’Afghanistan  – recita la nota – sono sempre più vulnerabili alle malattie a causa della combinazione letale di crescente malnutrizione, crisi alimentare senza precedenti, siccità, interruzioni dei centri sanitari e nutrizionali vitali, mancanza di accesso e scarsa qualità dell’acqua e servizi igienico-sanitari, e del difficile clima invernale. 

All’inizio di questo mese, l’Unicef ha lanciato il suo più grande appello singolo per un paese per rispondere ai bisogni di oltre 24 milioni di persone in Afghanistan, la metà delle quali sono bambini. L’appello dell’Unicef per 2 miliardi di dollari mira ad aiutare ad evitare il collasso dei servizi per la salute, la nutrizione, del settore Acqua e Servizi igienico-sanitari, dell’istruzione e di altri servizi sociali vitali per i bambini e le famiglie.  L’Unicef stima che 1 bambino su 2 sotto i cinque anni sarà gravemente malnutrito nel 2022 a causa della crisi alimentare e dello scarso accesso all’acqua e ai servizi igienici e sanitari. 

Mentre la situazione umanitaria continua a deteriorarsi in Afghanistan, focolai di malattie mettono a rischio la vita dei bambini. Più di 66.000 casi di morbillo sono stati segnalati finora fra i bambini nel 2021. Ci sono stati anche focolai di diarrea acquosa acuta, malaria e febbre dengue. 4 casi di polio virus selvaggio di tipo 1 (Wpv-1) sono stati confermati quest’anno. 

Le difficili condizioni climatiche invernali, con temperature già ben al di sotto dello zero in molte aree, aumentano il rischio di polmonite e di malattie respiratorie acute (Ari), mentre le famiglie lottano per riscaldare le loro case e tenere al caldo i loro bambini. I bambini che vivono nelle regioni d’alta quota sono particolarmente vulnerabili e hanno bisogno urgente di assistenza salvavita, che comprende vestiti invernali, coperte e carburante per il riscaldamento. Circa il 25-30% dei decessi nei bambini al di sotto dei cinque anni sono dovuti a infezioni del tratto respiratorio, con il 90% di questi decessi dovuti alla polmonite. 

‘Ci stiamo avvicinando a un punto critico per i bambini dell’Afghanistan, poiché l’inverno porta con sé una moltitudine di minacce alla loro salute’, dice Abdul Kadir Musse, Rappresentante dell’Unicef in Afghanistan. ‘Non c’è tempo da perdere. Senza un’azione urgente e concertata – compresa la garanzia di avere le risorse per distribuire ulteriori trasferimenti di denaro e aiuti per l’inverno – molti dei bambini nel paese non vedranno la primavera’. 

Il mese scorso, l’Unicef ha garantito a più di 10.000 operatori sanitari di prima linea in oltre 1.000 strutture sanitarie gli stipendi di novembre e ha sostenuto oltre 1.000 strutture sanitarie con attrezzature mediche e per il riscaldamento.  L’Unicef ha anche fornito servizi essenziali di assistenza sanitaria di base, compresa l’immunizzazione, attraverso strutture sanitarie e squadre mobili per la salute e la nutrizione. L’Unicef ha vaccinato quasi 105.000 bambini di età compresa tra i 6 mesi e i cinque anni contro il morbillo. Una campagna nazionale contro la polio ha raggiunto 8,5 milioni di bambini, compresi oltre 2 milioni di bambini che vivono in aree che precedentemente erano inaccessibili. Nello stesso mese, l’Unicef è stato in grado di curare più di 37.000 bambini colpiti da malnutrizione acuta grave; ha fornito a più di 22.000 persone l’accesso all’acqua sicura, anche attraverso il trasporto dell’acqua; e ha inviato aiuti economici nelle province con il più alto tasso di povertà e le condizioni invernali più gravi, insieme a vestiti invernali. 

Guidato dai principi umanitari – conclude la nota – l’Unicef darà la priorità agli interventi salvavita per curare i bambini e fornire altri servizi vitali. La risposta dell’UniceF aiuterà a garantire la continuità dei servizi essenziali, prevenendo il collasso dei sistemi che sono fondamentali per i bambini, salvaguardando anche i traguardi duramente raggiunti, compresa la protezione dei diritti di donne e ragazze. L’Unicef conta sul sostegno della comunità internazionale per facilitare le deroghe alle sanzioni per assicurare tempestivamente la fornitura di beni e servizi ai bambini dell’Afghanistan”.  

L’allarme di Save the Children

In Afghanistan quasi 800.000 bambini stanno affrontando un inverno gelido senza ripari adeguati. 8,6 milioni di bambini vivono in famiglie che non hanno coperte a sufficienza e più di 3 milioni non hanno il riscaldamento per tenersi al caldo. Nel Paese alcuni bambini sono già morti di fame a causa dell’aumento dei prezzi del cibo che le famiglie non possono più permettersi e 5 milioni di bambini sono a un passo dalla carestia. Questo l’allarme per la richiesta di aiuti immediati lanciato da Save the Children- l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro – che sta sostenendo più di 26.000 famiglie in nove delle province più colpite, fornendo coperte, vestiti caldi e mezzi e combustibile per riscaldarsi.

Secondo i dati raccolti dalle Nazioni Unite, circa 1,6 milioni di persone vivono in tende di emergenza o rifugi di fortuna – spesso niente di più se non dei fragili teli di plastica sorretti da bastoni – che offrono scarsa protezione da pioggia, neve e temperature sotto lo zero. In inverno le temperature raggiungono i -12,1˚C in alcune province e i bambini che dormono all’aperto senza vestiti invernali adeguati o senza il riscaldamento sono a grave rischio di ipotermia, infezioni respiratorie acute come la polmonite e, nei casi peggiori, di morte. Circa il 25-30% dei decessi di bambini sotto i cinque anni in Afghanistan sono dovuti a infezioni del tratto respiratorio e il 90% di questi è dovuto a polmonite. Secondo Save the Children le morti infantili potrebbero aumentare questo inverno a causa dell’aggravarsi della crisi umanitaria.

In Afghanistan l’inverno è anche la stagione della fame. Si prevede che quest’anno il Paese affronterà la sua peggiore crisi alimentare. Ad ottobre Save the Children ha rilevato che oltre 14 milioni di bambini soffriranno la fame questo inverno e 5 milioni saranno a un passo dalla carestia.

“Il Paese sta affrontando la peggiore crisi alimentare mai registrata e quest’inverno milioni di bambini dormiranno al freddo e affamati. Le notizie scioccanti di bambini che muoiono di fame dovrebbero farci vergognare tutti” annota Thomas Howells, direttore di Save the Children in Afghanistan. “Anche in circostanze normali, il rigido inverno afghano è una lotta disperata alla sopravvivenza per molte famiglie, ma quest’anno lo sarà ancora di più. Migliaia di famiglie vivono in campi per sfollati, dove spesso un telo di plastica è tutto ciò che hanno per proteggersi dalle gelide temperature invernali. I bambini piccoli che dormono all’aperto in tenda senza vestiti caldi, coperte o riscaldamento, non hanno assolutamente alcuna possibilità di sopravvivere in queste condizioni sotto lo zero. È solo questione di tempo prima che siano vittime di ipotermia, polmonite o, nei casi peggiori, di morte”.

Gli aumenti dei prezzi e il collasso dell’economia hanno spinto molte famiglie sul lastrico. Molte non possono permettersi combustibile o legna da ardere per riscaldare le case. I costi del carburante sono aumentati di circa il 40% nell’ultimo anno e la legna sufficiente per una famiglia durante l’inverno costa circa 200 dollari. Molte famiglie sono costrette a bruciare plastica o altri materiali dannosi per riscaldarsi, aumentando così i rischi per la salute dei bambini nei mesi invernali.

“Sono preoccupata per il prossimo inverno; viviamo in una vecchia tenda e non potremo proteggerci dalla pioggia in inverno. Non posso permettermi cibo a sufficienza per sfamare i miei figli e tenerli al caldo. Non so come li proteggerò dal freddo e come sopravviveremo, sono molto preoccupata. Di notte i bambini hanno tanto freddo, ma non abbiamo abbastanza soldi per comprare legna e riscaldare la tenda” racconta Narges* che ha 27 anni e vive con suo marito e i loro sei figli nella provincia di Kandahar.

“L’inverno sarà difficile quest’anno. Abbiamo bisogno di scorte di cibo, vestiti per i bambini e una casa calda, ma per noi è impossibile avere tutto questo. Siamo preoccupati per i nostri figli e la loro salute, mio figlio più piccolo ha meno di un anno” racconta Mirza*, un operaio che vive con la moglie e i sette figli nella provincia di Faryab.Dopo che la loro casa è stata danneggiata nel conflitto e non potevano permettersi una ristrutturazione hanno dovuto lasciarla e ora vivono in una casa in affitto in un’altra città. “Il prezzo del cibo è in aumento e la maggior parte dei giorni non lavoro. Stiamo cercando di resistere, ma è molto difficile. Ho dovuto chiedere in prestito circa 30.000 Afn (330 dollari) dai miei parenti e dai negozianti. Abbiamo bisogno di gas e legna per riscaldarci e cucinare ma  il loro costo per tutto l’inverno sarà di quasi 8000 Afn ($88), che non posso permettermi. Se non riuscirò a guadagnare niente, dovrò chiedere altri soldi in prestito per comprare le cose di cui abbiamo bisogno. Dovrò mandare i miei figli più piccoli a cercare carta e legna per strada per riscaldarci”.

“Stiamo facendo tutto il possibile per fornire alle famiglie l’essenziale di cui hanno bisogno per sopravvivere all’inverno: coperte, vestiti caldi e combustibile per riscaldarsi. Ma c’è un disperato bisogno di più aiuti e servono subito, prima che l’inverno diventi ancora più rigido”, continua Thomas Howells. Save the Children sosterrà più di 26.000 famiglie in nove delle province più colpite questo inverno. Le famiglie riceveranno kit con coperte e vestiti invernali per bambini, tra cui cappotti, calzini, scarpe e cappelli.L’Organizzazione fornirà, inoltre, alle famiglie 200 dollari per l’acquisto di una stufa e legna da ardere sufficiente per tre mesi o una stufa a gas e combustibile.

A Kabul, nei campi per gli sfollati interni, nei giorni scorsi sono morti cinque bambini per il freddo e la fame. Le famiglie erano scappate dalle province per sfuggire alle rappresaglie dei talebani prima che questi arrivassero alla capitale. Nei campi non ci sono strutture sanitarie, i bambini che nascono restano vestiti per ore.

Senza i soldi degli aiuti internazionali anche gli ospedali sono al collasso. “Non siamo in grado di pagare gli stipendi e le forniture a causa della situazione economica”, racconta Atiqullah Kariq, direttore dell’ospedale Dasht-e-Barchi a Kabul. “Eravamo abituati a far nascere 70 bambini al giorno, ma ora siamo scesi a meno di 15. Avevamo più di 100 ostetriche, ora ne abbiamo 6. Stiamo facendo del nostro meglio, ma senza un maggiore aiuto internazionale, non possiamo tornare a lavorare come prima”.

Di freddo. Di fame. Così si muore nell’Afghanistan dimenticato. 

*nomi di fantasia

Native

Articoli correlati