In Europa 42 contagiati dalla variante Omicron, ma hanno tutti sintomi lievi o inesistenti
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In Europa 42 contagiati dalla variante Omicron, ma hanno tutti sintomi lievi o inesistenti

Lo ha dichiarato il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Altri 6 contagi sono sospetti

In Europa 42 contagiati dalla variante Omicron, ma hanno tutti sintomi lievi o inesistenti
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30 Novembre 2021 - 15.12


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Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha dichiarato che ci sono attualmente 42 persone in Europa affette da Covid nella variante Omicron, mentre sono 6 i contagi sospetti. L’Ecdc sottolinea che tutti i contagiati hanno sintomi lievi o inesistenti. 

La direttrice esecutiva dell’Ema, l’Agenzia Europea per i Medicinali, ha dichiarato che, sebbene si stia ancora valutando la situazione, “se necessario, a causa della nuova variante Omicron abbiamo i piani di emergenza. Siamo pronti per il peggio anche se speriamo per il meglio. I vaccini restano lo strumento chiave”. 

“Sappiamo che i virus mutano e siamo pronti. Dallo scorso febbraio abbiamo dato linee guida ai produttori di vaccini per l’adattamento” veloce dei sieri, “se servirà”. Ma “in questa fase dobbiamo essere molto attenti, poiché non sappiamo ancora se occorre”, ha evidenziato Cooke. “Ora abbiamo molti più strumenti per combattere la pandemia di quanti non ne avessimo lo scorso anno. I vaccini sono e restano lo strumento principale. Ne abbiamo autorizzati quattro e ne abbiamo altrettanti all’esame”.

“Dai dati che vediamo” su Omicron “i vaccini autorizzati sono efficaci e continuano a salvare le persone da forme gravi e dalla morte. Anche se la nuova variante si diffonderà di più, i vaccini che abbiamo continueranno a garantire protezione”, ha detto la direttrice esecutiva dell’Ema, insistendo però sulla necessità di fare i richiami, visto che la copertura dei sieri si indebolisce col tempo.

Di fronte alla variante Omicron “dobbiamo lavorare anche più duramente che in passato per aumentare il tasso delle vaccinazioni nell’Ue, specialmente negli Stati membri dove il tasso è pericolosamente basso. Questo è particolarmente importante mentre apprendiamo nuovi aspetti” di Omicron”. Se per affrontare Omicron “dovessimo adattare i vaccini” siamo nella posizione di approvarli “in tre-quattro mesi”. Ma prima occorre stabilire “se serve l’adattamento”. Sul mix di vaccini per i richiami “stiamo analizzando tutti i dati e speriamo di fare una dichiarazione congiunta con l’ Ecdc possibilmente entro la fine di questa settimana”.

“Il nuovo vaccino di Novavax potrebbe essere autorizzato nel giro di alcune settimane. Abbiamo approvato i vaccini a tempo record, e in meno di un anno abbiamo consegnato un miliardo di dosi ai nostri Stati membri”.

“Serve aiuto. All’Ema siamo tutti sotto pressione. Serve più organico”. “Dal 2014 abbiamo aumentato le nostre attività del 43%, ma il nostro organico è stato ridotto del 10%. Ce la facciamo? Abbiamo bisogno di aiuto”. “Ho uno staff che lavora senza sosta. Ma ci sono nuove sfide continue. Abbiamo bisogno di risorse aggiuntive, perché non c’è da fare solo il lavoro sul Covid ma anche tutto il resto”, ha sottolineato Cooke, esprimendo la “delusione” che non ci siano state concesse “le 22 risorse in più richieste”.

“Ci serve staff aggiuntivo per fare il nostro lavoro”, ha insistito Cooke, che pur felicitandosi dell’imminente rafforzamento del mandato per l’agenzia, ha osservato: “Il pacchetto che la Commissione aveva messo sul tavolo prevedeva 40 persone aggiuntive e 100 milioni in più in 7 anni. Ora invece sarà necessario far fronte alla differenza tra ciò che la Commissione europea aveva proposto e quanto viene adottato”.

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