Ragazzo condannato all'ergastolo: ha confessato di aver ucciso la nonna durante il "gioco della verità"
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Ragazzo condannato all'ergastolo: ha confessato di aver ucciso la nonna durante il "gioco della verità"

Era sembrato un incidente, invece l'anziana era morta dopo 4 giorni di agonia per mano di quel nipote acquisito

La vittima e l'assassino
La vittima e l'assassino
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12 Novembre 2021 - 13.41


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Confessa l’assassinio della nonna acquisita di 94 anni, Mary Gregory, durante un “gioco della verità”, quasi un anno dopo il funerale. Tiernan Darnton,  studente inglese di 21 anni, è stato dichiarato colpevole di omicidio dalla Preston Crown Court, nell’Inghilterra nord-occidentale, e condannato al carcere a vita, con pena minima di 15 anni. La morte dell’anziana, risalente al 2018, era sembrato un incidente. La donna era morta dopo 4 giorni di agonia, a seguito di un incendio in casa, a Heysham, nel Lancashire.

Tiernan Darnton ha rivelato il suo “segreto più oscuro” agli amici durante il gioco. Fino a quel momento la convinzione comune era stata che l’ultranovantenne fosse stata vittima di un tragico incendio nel suo bungalow.

 

Durante il processo il giovane ha affermato di aver appiccato il fuoco perché non voleva che la signora Gregory “soffrisse più di demenza”. Dalle indagini è emerso che il 21enne ha dato alle fiamme una tenda con un accendino, mentre nelle prime perizie la polizia, escludendo l’omicidio, aveva immaginato che il rogo fosse divampato per una sigaretta.

Non solo, durante una seduta di ‘counselling’ nel 2019, lo studente aveva nuovamente parlato dell’episodio: da lì era prima scattata la denuncia alla polizia e poi l’arresto. 

 

Gli esami della polizia sul telefono e sul computer di Darnton hanno portato alla luce le ricerche su Internet fatte dopo l’incendio, tra cui “Sono un assassino”, “Sono un mostro e andrò all’inferno” e “Bisogno di uccidere ancora”.

 

Darnton aveva realizzato anche un piano della sua impresa omicida, con una mappa accurata dell’abitazione della nonna acquisita, in cui erano stati segnati punti e vie dove nascondersi e fuggire una volta compiuto il delitto. 

 

Sulla mappa c’erano etichette contrassegnate con “buon nascondiglio” e “uscita rapida”, nonché riferimenti alla necessità di un “buon alibi”. Sul posto sono stati scoperti anche un pacchetto di biscotti e una lattina di Coca-Cola, acquistati da Darnton in una vicina stazione di servizio meno di due ore prima dell’incendio.

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