Arriva il richiamo della Uefa: "Possibili multe per chi sposta le bottigliette degli sponsor"
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Arriva il richiamo della Uefa: "Possibili multe per chi sposta le bottigliette degli sponsor"

La Uefa ha ricordato alle federazioni coinvolte che "ci sono obblighi da rispettare" e che i ricavi di Euro 2020 "sono importanti per il torneo e tutto il calcio europeo"

Pogba sposta una bottiglia di birra in conferenza stampa (Euro 2020)
Pogba sposta una bottiglia di birra in conferenza stampa (Euro 2020)
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18 Giugno 2021 - 08.41


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La Uefa ha ricordato alle federazioni coinvolte che “ci sono obblighi da rispettare” e che i ricavi di Euro 2020 (l’obiettivo era oltre i 2,1 miliardi di euro, ma saranno meno di 2) “sono importanti per il torneo e tutto il calcio europeo”.
Quindi? Quindi le bottiglie degli sponsor non si toccano. 
I gesti del portoghese Cristiano Ronaldo, che ha spostato due bottigliette di Coca-Cola (l’azzurro Manuel Locatelli, un pò per scherzo, lo ha imitato), e del francese Paul Pogba che ha allontanato da sé una birra (analcolica) Heineken, hanno irritato Nyon e potrebbero avere come conseguenza anche una multa.
”È una possibilità”, ha spiegato Martin Kallen, ceo di Uefa Events SA e direttore del torneo di Euro 2020, chiarendo che non colpirebbe i giocatori direttamente ma “attraverso le federazioni”.
Si è aperto anche questo versante nella prima settimana degli Europei itineranti. Un altro, imprevisto, è legato allo scioccante malore in campo di Christian Eriksen. ”È stato gestito bene, con le squadre e con gli arbitri è stato deciso che l’opzione migliore era finire la partita quella sera”, ha detto Kallen in un briefing con i media internazionali fra cui l’ANSA, confermando che a bocce ferme si farà una riflessione “per verificare se c’è una soluzione migliore”. In futuro potrebbe anche essere indicato uno specialista Uefa per valutare se un calciatore può tornare a disposizione dopo una concussione cerebrale. “Per ora ci fidiamo dei medici delle squadre”, ha chiarito Kallen. Quello della Francia ha escluso che Benjamin Pavard abbia perso conoscenza, quindi niente concussione.
Prevedibili erano invece le insidie del Covid, che rischia di far saltare l’ipotesi di giocare semifinali e finale davanti a un Wembley pieno al 100%. “Era nei piani del governo inglese.
Hanno dato il via libera al 50%, ma con la variante Delta non sono sicuro che si andrà oltre quello”, ha detto Kallen. Prima della fine del mese, poi, non si saprà se le autorità britanniche sospenderanno l’obbligo di quarantena di 10 giorni per chi arriva dall’estero. Intanto la Uefa si dice “molto soddisfatta” di come sta andando l’organizzazione in tutti le 11 sedi. A Baku, però, qualche problema non è mancato. “L’interesse di andare alle partite in Azerbaigian è più basso. Penso che abbia a che fare col fatto che la loro nazionale non è qualificata”, ha tagliato corto Kallen, sottolineando che ci sono state 217mila presenze nelle fan zone e che una media del 76% degli spettatori è andata allo stadio con i mezzi pubblici, il 93% a Budapest.

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