Repressione nel Myanmar, uccisi anche tre bambini: la Ue chiede lo stop delle violenze
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Repressione nel Myanmar, uccisi anche tre bambini: la Ue chiede lo stop delle violenze

Confusione anche sul bilancio delle morti generali: si sfiorano i cento decessi. L'Ue: "Un giornata di terrore e disonore"

Repressione in Myanmar
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27 Marzo 2021 - 16.25


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Una delle giornate più sanguinose dall’inizio della repressione delle proteste contro il golpe in Myanmar.

Nel grave bilancio delle vittime vi sono anche tre bambini di 7, 10 e 13 anni.

In tutto il paese si contano 59 vittime, mentre il portale indipendente Myanmar Now riporta il bilancio più pesante di 91 uccisi in 40 diverse località da polizia e militari che hanno usato pallottole vere ed sparato ad altezza d’uomo.

Tra le vittime anche Chit Bo Nyein, capitano della squadra di calcio Under 21 Hantharwady United.

Secondo quanto è stato riferito dai suoi vicini alla Dpa è rimasto ucciso da un colpo sparato dai militari mentre stava aiutando nel negozio dei familiari a Insein, un sobborgo di Yangon.

L’Ue chiede lo stop immediato delle violenze: “L’uccisione di civili disarmati, compresi bambini, è un’azione indifendibile: la Ue sta al fianco del popolo del Myanmar e chiede l’immediata fine delle violenze e la restaurazione della democrazia”.

E’ quanto si legge in una dichiarazione della delegazione dell’Unione Europea in Myanmar che descrive la giornata di oggi, con il bilancio più sanguinoso di vittime della repressione militare delle proteste contro il golpe, “una giornata di terrore e disonore”.

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