Un segnale che potrebbe indicare la strada per i prossimi tempi: Israele apre i musei, i teatri, le palestre e gli hotel a coloro che hanno ricevuto entrambe le dosi del vaccino contro il Covid-19 e che dovranno esibire un certificato ad hoc, o ”pass verde”.
La decisione è stata presa dopo che il ministero della Sanità israeliano ha detto di ritenere altamente efficace la copertura offerta dal vaccino Pfizer/BioNTech.
Su Twitter, il ministro della Sanità Yuli Edelstein ha scritto che ora più di 3,2 milioni di israeliani possono ora godere della cultura e dei centri sportivi. Si tratta di circa un terzo del totale della popolazione israeliana, composta da 9,3 milioni di persone.
Da oggi in Israele riaprono anche i centri commerciali, ma con una capienza massima del 30 per cento. Viene comunque ribadito l’appello a seguire le norme utili a prevenire il contagio, ovvero indossare la mascherina, lavare le mani con frequenza e rispettare il distanziamento sociale.
“Sono molto preoccupato per quello che accadrà nei prossimi giorni, dato il senso di euforia che si respira per la riapertura dell’economia e il ritorno a scuola”, ha detto il professore Nachman Ash, responsabile della task force israeliana contro il coronavirus, alla radio dell’esercito israeliano.
La scelta di Israele: musei, teatri e palestre aperti a chi si è vaccinato
La decisione è stata presa dopo che il ministero della Sanità israeliano ha detto di ritenere altamente efficace la copertura offerta dal vaccino Pfizer/BioNTech. Bisogna comunque rispettare le regole
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21 Febbraio 2021 - 11.57
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